Ciao a tutti ragazzi, io sono Alessandro Nicoletti, biologo marino e fondatore dell’associazione ecologista Keep the Planet e oggi in questo video vedremo sei azioni pratiche per salvare gli squali dell’estinzione.
Leggi l’articolo o guarda il video:
In un precedente articolo avevamo visto l’importanza del ruolo ecologico ricoperto dagli squali e le conseguenze terribili se dovessero estinguersi.
Purtroppo delle oltre 400 specie esistenti, solamente lo squalo bianco, lo squalo balena e lo squalo elefante sono protetti, tutti gli altri non godono di particolari protezione e sono vittime di una pesca indiscriminata che deve soddisfare la grande fame di zuppa di pinne di squalo.
100 milioni è l’incredibile numero di esemplari uccisi ogni anno, un numero che sta inevitabilmente portando sull’orlo del collasso queste fantastiche creature che popolano i mari di tutto il mondo da oltre 400 milioni di anni.
6 azioni per salvare gli squali
Prima azione, la più ovvia per salvare gli squali dall’estinzione è quella di non mangiare squali.
Personalmente non ho mai assaggiato questa pietanza e sinceramente non ne ho nemmeno nessuna intenzione.
Da diverse recensioni culinarie trovate online, si dice inoltre che questo cibo non sia poi nemmeno così buono, ma che anzi venga ricercato solamente per via del suo prezzo esagerato.
Noi umani abbiamo questo insensato desiderio di dimostrare la nostra potenza economica e spesso si ricercano determinati cibi non perché siano buoni, ma solamente per dimostrare il nostro status symbol e probabilmente la zuppa di pinne di squalo non è un’eccezione.
Se hai provato questo cibo e vuoi raccontarci la tua impressione, per favore scrivilo qui nei commenti.
Il problema degli squali rispetto ad altre specie di pesci è la loro poca velocità di crescita e riproduzione.
Alcune femmine impiegano 10 anni prima di raggiungere la maturità sessuale, mentre pesci come le sardine la raggiungono durante il loro primo anno di vita.
A differenza dei pesci ossei che rilasciano milioni di uova fecondate in mare aperto, gli squali al contrario investono molte energie per partorire pochi esemplari già sviluppati.
Questa enorme differenza tra squali che sono pesci cartilaginei e i pesci ossei come sgombri, sardine, alici è appunto il loro lento accrescimento e il basso tasso di nascite.
Seconda azione per salvare gli squali dall’estinzione, è ridurre il tuo consumo di plastica usa e getta.
Siamo purtroppo invasi da plastica, a volte nemmeno sappiamo che la stiamo usando come ad esempio quella contenuta nelle microsfere dei cosmetici, dobbiamo limitare questo consumo perché è noto che la plastica è una delle minacce principali alla vita marina, squali compresi.
Spesso la plastica finisce per essere scambiata per cibo che viene quindi ingoiata per poi portare l’animale al soffocamento.
Alcune specie di squali come lo squalo balena che nuotano con la bocca aperta filtrando l’acqua per la cattura del plankton sono particolarmente soggetti all’inquinamento plastico.
Terza azione concreta che possiamo fare noi semplici cittadini è chiedere l’istituzione di aree marine protette dove la pesca sia limitata se non addirittura proibita, e poi supportare attivamente queste aree marine visitandole, vivendole in maniera sostenibile e responsabile.
Le aree marine protette sono di vitale importanza per la tutela non solo degli squali, ma del mare in generale.
Per conservare la vita marina sono necessarie delle regole che sono spesso impopolari, ma inevitabili.
Quando i politici ti chiedono il tuo voto, chiedigli come pensano di salvare gli squali, se non sanno risponderti, cambia candidato.
Siamo noi che dal basso possiamo influenzare le decisioni, un cittadino poco informato e attento merita politici poco informati e poco attenti.
Oltre a salvare gli organismi marini, le aree marine sono fonte di ricchezza e di posti di lavoro.
Dove sono presenti infatti aumenta il turismo, e tutta l’economia ad esso collegato.
La quarta azione infatti per salvare gli squali è quella di partecipare ai viaggi naturalistici per vedere gli squali.
Alcuni progetti stanno infatti incentivando la conversione dei pescatori di squali in guide locali per i turisti facendo capire alle popolazioni locali che uno squalo vivo vale molto di più che uno squalo morto.
Una stima del ministero del turismo malese ha stimato il valore di uno squalo vivo in oltre 800.000 dollari, mentre il prezzo di uno squalo morto è di circa 100 dollari.
Quinta azione per salvare gli squali è quello di limitare il tuo consumo di prodotti ittici e quando possibile acquista quelli pescati a chilometro zero in maniera sostenibile.
In Europa infatti ci sono leggi più stringenti circa la pesca rispetto ai paesi extra europei dove gli squali vengono pescati in grandi quantità senza nessun controllo.
Sesta azione è quella di partecipare ai progetti di volontariato ambientale legati alla conservazione degli squali.
Il volontariato ambientale rappresenta insieme all’ecoturismo l’unica forma alternativa alla distruzione ambientale.
Se vuoi partecipare attivamente alla conservazione degli squali, diventa nostro socio bla bla.
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