Nel precedente video/articolo abbiamo visto le strategie per trovare lavoro da dipendente nel campo della conservazione della natura, come compilare un CV, i passi da fare.
Qui invece voglio analizzare un altro approccio a questo mondo, quello dedicato a coloro che preferiscono crearsi una strada autonoma proprio come il sottoscritto.
Leggi l’articolo o guarda il video:
Per lavorare nella tutela della natura infatti non si deve necessariamente essere assunti da qualcun altro, ma ci si può impegnare per creare la propria realtà.
Quello che conta veramente alla fine di questa avventura che chiamiamo vita sono i motivi per cui ci svegliamo la mattina.
Quando mi trovo davanti ad una scelta, dentro la mia mente echeggia con piacere le parole del grande scrittore e viaggiatore Tiziano Terzani:
Quando ci sono due strade davanti a te, una che va in discesa e un’altra che va in salita, prendi quella che va in salita, ti troverai sempre bene.
I 3 percorsi indipendenti di vita nella tutela della natura
Esistono essenzialmente 3 percorsi per dar vita ad un proprio progetto in ambito ambientale, il primo diventare un consulente libero professionista, il secondo creare la propria associazione e il terzo creare un social business.
Iniziamo dalla libera professione.
In questa fase è utile sottolineare che il mondo della conservazione ambientale funziona esattamente come un qualsiasi altro settore lavorativo.
C’è chi si occupa della logistica, chi della parte amministrativa, chi della parte tecnica, chi della parte comunicativa e così via.
In questo contesto è possibile ovviamente crearsi il proprio lavoro, diventare un libero professionista capace di lavorare per più realtà contemporaneamente con lo scopo di risolvere un’esigenza pratica del cliente.
Ti faccio un esempio molto attuale e concreto, immagina di essere un euro progettista, il professionista specializzato nella progettazione e scrittura di bandi europei.
Negli ultimi anni grazie all’incremento dei finanziamenti europei in ambito ambientale, questa figura professionale è diventata sempre più ricercata da enti sia pubblici che privati.
Sicuramente il modo migliore per iniziare questo percorso è quello di lavorare al fianco di un esperto, per poi emanciparsi e diventare completamente autonomo.
Quello dell’europrogettazione è ovviamente solo un esempio delle opportunità disponibili nel settore della conservazione ambientale.
Altri percorsi potrebbe essere quello del consulente in valutazione d’impatto ambientale, oppure un geologo libero professionista.
Seconda possibilità di lavorare nella tutela della natura in maniera autonoma è quello di creare la propria associazione.
Aprire un’associazione in Italia o all’estero dal punto di vista burocratico è un’impresa facile ed accessibile. Tuttavia, essendo un’associazione, non potrai crearla da solo, ma avrai bisogno di un gruppo di persone che condividono i tuoi stessi ideali e obiettivi.
Esistono diverse tipologie di associazione con diversi step burocratici, ma in questo video non voglio parlarti della burocrazia, ma piuttosto del segreto del successo di un’associazione: avere un obiettivo chiaro e preciso, ambizioso, ma anche un piano strategico fatto di azioni concrete e misurabili sia nel breve sia nel lungo termine.
Avere un obiettivo come voglio salvare il pianeta è troppo generico, non da un’idea precisa dello scopo e genera confusione.
Mentre un obiettivo come ad esempio “voglio proteggere le tartarughe marine nella costa pacifica del Messico” da subito chiarezza sia ai fondatori, sia a chi decide di supportare la tua associazione.
Avremo sicuramente modo di approfondire questo tema qui sul canale di Keep the Planet.
Terza via per crearsi il proprio lavoro indipendente nel settore della conservazione ambientale è quello di dar vita al proprio social business.
Il social business è un nuovo modello di imprenditoria dove si coniuga il profitto aziendale con principi di sostenibilità e impegno sociale.
Nonostante sia in crescita, il business sociale è una realtà ancora poco conosciuta in Italia, mentre è piuttosto consolidata all’estero come ad esempio in regno unito.
Nella società moderna il capitalismo non gode più di una buona fama, in nome del profitto di pochi vengono sacrificati i diritti dei tanti sia in termini sociali che ambientali.
Dal dopoguerra in poi siamo stati abituati alla connessione profitto uguale distruzione sociale ed ambientale. Gli ultimi decenni sono stati gli anni delle grandi multinazionali che hanno devastato gli ecosistemi nel nome del profitto.
Nessun settore commerciale è esente da problemi ambientali: dai grandi allevamenti intensivi, all’estrazione di minerali, alla produzione di cosmetici e imballaggi, gli esempi sono purtroppo assai numerosi.
Ed è in questo contesto post boom economico che nasce il concetto di social business portato avanti da una generazione di persone finalmente consapevoli che le cose devono essere fatte diversamente.
Questa nuova forma di imprenditoria vuole finalmente distaccare il capitalismo dall’avidità, vuole mettere al centro la sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale.
Nuove strategie per salvare il pianeta
La grande sfida è aperta, è possibile guadagnarsi da vivere, fare profitti per sé e la propria famiglia senza necessariamente distruggere il pianeta?
Dall’azienda italiana che pianta alberi in giro per il mondo riducendo l’impatto ambientale delle aziende, alla start up olandese che costruisce telefoni evitando le miniere controllate dai signori della guerra, sono numerosi gli esempi virtuosi che un altro mondo è possibile.
Qualsiasi sia la strada che deciderai di percorrere, piuttosto che dall’idea, cerca di partire dal bisogno che vorrai soddisfare. Sia che tu voglia aprire una ONG o creare una start up ambientale, per avere successo dovrai avere una vision che ti possa accompagnare nel corso degli anni senza perdere l’entusiasmo.
Il settore della sostenibilità ambientale è in crescita, la società moderna ha forse capito che un nuovo modello di sviluppo non solo è auspicabile, ma necessario.
Keep the Planet è qui per aiutarti.
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