In molte delle nostre attività quotidiane sono presenti le associazioni senza scopo di lucro, anche senza che noi lo sappiamo o ci facciamo caso.
Molte palestre sono associazioni; quasi tutte le scuole di musica, di danza, di teatro sono associazioni; e anche le attività sportive, le scuole di calcio, di sci e via dicendo sono spesso gestite da associazioni. Ma non si tratta solo del tempo libero: molte organizzazioni di assistenza sono associazioni, così come molti enti di beneficenza o per la salvaguardia dell’ambiente, e così via.
Le associazioni sono da sempre una parte importante della vita sociale e anche produttiva italiana. Più o meno dalla fine del Novecento i legislatori hanno cominciato a ritenere che le diverse normative che si sono susseguite nel tempo abbiano provocato una serie di situazioni troppo diverse fra loro, troppo difficili da gestire sia a livello normativo che fiscale.
Ha preso così il via quella che oggi è definita Riforma del Terzo Settore. Secondo quanto affermato dai promotori, lo scopo era quello di mettere ordine in un campo molto vasto, di avere una migliore visione d’insieme del fenomeno associativo in Italia e di semplificarne in generale la gestione.
Cominciano così una serie di consultazioni, durate diversi anni, che sfociano nel 2016 in una legge delega la quale, nella seconda metà del 2022, ancora attende di essere pienamente attuata. Fra gli effetti di questa nuova normativa c’è l’istituzione del RUNTS, cioè il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
Cos’è il RUNTS
Nelle intenzioni di coloro che hanno redatto e poi approvato la riforma del Terzo Settore, cioè quello in cui rientrano tutte le associazioni, il RUNTS è uno strumento fondamentale; grazie a questo, una volta che la riforma sarà totalmente attuata, si potranno raggiungere quei ‘principi di omogeneità, trasparenza, pubblicità’ cui la legge delega 106/2016 si riferiva.
Nello specifico, si tratta di un registro nazionale il cui scopo è organizzare gli enti del terzo settore, cioè le associazioni, che vi si iscrivano.
L’iscrizione al RUNTS non è obbligatoria per nessuna associazione che sia nata prima della riforma; la riforma però prevede anche che la maggioranza dei privilegi fiscali di cui le associazioni godevano vadano persi se l’associazione non intraprende innanzitutto le pratiche per trasformarsi da associazione ‘vecchio stile’ a ETS (Ente Terzo Settore), e poi chieda e venga approvata la registrazione al RUNTS stesso.
Non è quindi un obbligo, ma gli svantaggi di una non iscrizione sarebbero tali da far praticamente cessare l’attività della maggioranza delle associazioni.
Il RUNTS è nazionale, ma opera su base regionale. Questo significa che per iscrivere la propria associazione bisogna rivolgersi alle strutture ed uffici regionali competenti.
Nel 2020 è stato emanato un decreto ministeriale che regola la funzione e la gestione del RUNTS. Sono 40 articoli che, fra le altre cose, specificano le modalità e le procedure per l’iscrizione di una associazione.
È importante, anzi fondamentale far notare che, se la domanda di iscrizione al RUNTS non venisse accettata, sia per vizi di forma che di sostanza, allora l’associazione richiedente non otterrà la qualifica di Ente del Terzo Settore (ETS) e di conseguenza andrà incontro alle gravi limitazioni della sua attività che abbiamo accennato sopra, in prevalenza a livello di trattamento fiscale, tali da impedirne di fatto l’attività.
Come iscriversi al RUNTS
Come prima cosa, occorre che l’associazione sia legalmente costituita.
Nel caso di un’associazione nata prima dell’entrata in vigore della legge, occorre ripercorrere tutte le tappe che hanno portato alla sua costituzione. Queste tappe sono valide anche per la costituzione di una nuova associazione e sono:
- stipula dell’Atto Costitutivo da parte di almeno sette persone (per le associazione già costituite bastano tre). Nell’atto costitutivo si dichiara l’intenzione di fondare l’associazione xy con sede in via xy.
- scrittura della Statuto, avendo cura di inserire in maniera precisa tutte le formule che verranno poi richieste per l’iscrizione al RUNTS e stabilire con la massima cura l’area d’interesse e d’intervento, anche qui in base alle categorie ritenute valide per l’iscrizione al RUNTS. Per un’associazione già costituita, si tratta di rifare da capo lo Statuto, preferibilmente con la consulenza di un commercialista esperto.
- depositare lo Statuto all’Agenzia delle Entrate, in via telematica o di persona. L’Agenzia delle Entrate lo controllerà e, se lo riterrà in regola, lo approverà previo pagamento della tassa dovuta. Nel momento in cui scriviamo, 200 euro più marca da bollo da 16 euro ogni 4 pagine o 100 righe, complessivamente circa 300 euro.
A questo punto, l’associazione è legalmente costituita (o ri-costituita, nel caso di associazione già esistente) e s può quindi chiedere l’iscrizione al RUNTS
- contattare gli uffici regionali preposti o consultare il sito regionale specifico. Questo è altamente consigliato, perché ci sono differenze nelle richieste da parte di diversi uffici e diverse regioni, nonostante la normativa dovrebbe essere unica e nazionale. Consigliamo se possibile di prendere appuntamento preventivo con un impiegato, in modo da avere tutte le informazioni e magari anche controllare lo Statuto e tutti gli altri documenti. Per esempio, per esperienza diretta di chi scrive, in Piemonte gli uffici di Alessandria chiedono cose diverse rispetto a quelli di Torino, e la medesima documentazione e lo stesso Statuto può essere ritenuto valido da un ufficio provinciale o regionale e invece venire respinto dall’ufficio della provincia o regione vicina.
- preparare tutti i documenti richiesti, sempre avendo cura di consultare sia le normative nazionali chela sede locale o provinciale dell’ufficio regionale di competenza
- inviare i documenti in via telematica. Qualche ufficio potrebbe richiedere l’invio tramite commercialista, in caso contrario occorre che il legale rappresentante sia fornito di PEC, SPID e firma digitale
- attendere la risposta e, in caso negativo, riformulare la domanda correggendo gli eventuali errori. Nel momento in cui si sarà approvati e iscritti al registro RUNTS, allora e solo allora si sarà ufficialmente ETS.
Come si vede, non è una procedura semplice. Secondo coloro che erano contrari a questa riforma, le difficoltà sono state inserite in maniera da scoraggiare molte associazioni a intraprendere questa strada e chiudere.
Sia come sia, consigliamo di appoggiarsi a un commercialista esperto o alle molte associazioni nazionali che offrono assistenza.
Vuoi creare un’associazione di successo in ambito ambientale: iscriviti alla Green Academy