Gli orangotango, insieme a gorilla, bonobo e scimpanzé, fanno parte del gruppo delle scimmie antropomorfe e sono le specie più simili a noi umani.
Condividiamo con loro una gamma variabile tra il 97 e il 99% del nostro DNA, una somiglianza facilmente visibile nei loro volti e nelle loro espressioni.
Sono delle splendide e gentili creature che hanno convissuto con noi per milioni di anni, tuttavia per colpa nostra stanno scomparendo ad un ritmo impressionante.
Non hanno nessuna colpa se non quella di esistere.
Dal primo momento che ho intercettato il loro sguardo (vedi foto sopra), ho deciso di voler aiutare i miei cugini della foresta a sopravvivere.
Le loro condizioni attuali sono drammatiche, senza lo sforzo congiunto di associazioni ed ambientalisti, tutte le scimmie antropomorfe sarebbero già un triste ricordo lontano.
Il passo tra la conservazione e l’estinzione è infatti sottile, ed è nostro compito che questo non avvenga.
Nonostante in passato fossero presenti in ampie zone del continente asiatico, ad inizio del secolo scorso gli oranghi erano abbondanti nelle due isole di Borneo e Sumatra.
Un secolo di sfruttamento del loro habitat tuttavia ha decimato il loro numero in maniera drammatica: rispetto al numero di individui presente nel 1900, ad oggi solo il 7% degli orangotango di Sumatra e il 14% degli orangutan del Borneo sono ancora vivi.
Ci sono diverse cause responsabili, ma la più importante è certamente la perdita di habitat naturale che nel caso dell’orango è rappresentato dalla deforestazione.
Quando perdiamo una foresta, l’orango perde la sua fonte di sostentamento essendo un animale prettamente arboricolo.
Pensiamo che questo sia un problema che non ci riguardi, purtroppo invece ci tocca da vicino molto di più di quello che potremmo pensare.
Dico questo perché non solo perderemo specie uniche come l’orango, ma anche la capacità di sopravvivere perché senza foreste non avremmo più ossigeno da respirare, sono loro infatti il polmone verde che garantisce la vita sul pianeta.
Le foreste inoltre rappresentano il primo sostentamento per circa 300 milioni di persone e un formidabile serbatoio di biodiversità.
Insieme alle specie simbolo infatti, perdiamo anche migliaia di specie vegetali, di insetti e anfibi, e magati al loro interno rischiamo anche di perdere delle sostanze importanti per la medicina.
Per non parlare del cambiamento climatico, la sola deforestazione incide per il 17% delle emissioni totali di CO2 .
Facciamo la nostra parte
Noi di Keep the Planet abbiamo deciso di apportare il nostro contributo per fermare la deforestazione attraverso la realizzazione di un film e di una campagna di sensibilizzazione.
Il film si chiamerà Men of the Forest.
Prima di andare avanti nella lettura, ti prego di fermarti e di guardare il trailer del film, non stiamo scherzando, vogliamo veramente raggiungere le case di tutte le persone del mondo per sensibilizzarle e fermare finalmente l’estinzione di questi meravigliosi animali.
Men of the Forest è ambientato nel Borneo indonesiano, una delle zone più calde dove si combatte una battaglia molto importante per l’intera umanità.
E’ qui infatti che troviamo le foreste più antiche al mondo, con tassi di biodiversità impressionanti. Purtroppo però, questa bellezza è minacciata dalle grandi compagnie di olio di palma che progettano la creazione di ampie coltivazioni a discapito dell’ecosistema naturale.
Ed è qui che entrano in campo i nostri eroi, un gruppo di indonesiani che hanno deciso di dedicare la loro vita alla salvaguardia delle foreste.
Loro sono i ragazzi dell’associazione Friends of National Park Foundation e ho avuto la fortuna di parlare di loro nella trasmissione di Licia Colò, ti prego ti guardare il video qui sotto:
Se non hai Paypal, puoi partecipare al progetto cliccando qui