Perdita di biodiversità, inquinamento idrico, deforestazione, crisi alimentare, specie simbolo sull’orlo dell’estinzione.
Quando si parla di tematiche ambientali è molto facile cadere in un vortice fatto di notizie negative e deprimenti.
Piuttosto che farmi prendere dallo sconforto, ho deciso di concentrarmi sulle azioni che posso fare per dare il mio contributo.
Ed è per questo motivo che uno degli argomenti portanti del progetto Keep the Planet è quello di aiutare le persone a trovare la propria strada all’interno del mondo della conservazione ambientale.
Esistono tante professioni che permettono di lavorare per la tutela di natura e animali, ma oggi ci concentriamo su una in particolare.
Il Botanico appunto.
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La botanica, conosciuta come biologia vegetale, è la branca della biologia che studia la flora, ovvero le forme di vita del mondo vegetale.
Il nome deriva dalla parola greca βοτάνη, che significa pianta appunto.
Cosa fa il botanico
Le piante sono vitali per tutta la vita sulla terra. Convertono la luce del sole in energia che possiamo mangiare e persino utilizzare come carburante. Rilasciano anche l’ossigeno che respiriamo.
Studiarle e proteggerle è fondamentale per la nostra sopravvivenza.
I botanici studiano le piante per cercare di capire come funzionano questi processi. La loro ricerca è coinvolta nel miglioramento delle colture, nello sviluppo di medicinali, nella pulizia di siti contaminati e persino nell’alimentazione delle nostre auto.
Il botanico è uno scienziato che effettua ricerche sulle forme di vita del mondo vegetale. Si tratta di una professione molto specialistica e che prevede non solo una profonda conoscenza del mondo vegetale, ma anche una conoscenza approfondita di quello animale.
Come si diventa botanici
Primo aspetto da tenere in considerazione se si vuole intraprendere la carriera del botanico è la lunghezza del percorso professionale.
Per fare il botanico, ma soprattutto per fare carriera nel settore della conservazione ambientale ci si deve aspettare un percorso lungo che parte dallo studio.
In Italia purtroppo non esiste un percorso unico per diventare botanici, non troverai la facoltà di botanica, ma dovrai specializzarti in botanica all’interno di altri percorsi formativi.
Questo significa che non esiste un albo dei botanici, ma dovrai iscriverti ad uno affine come quello dei biologi.
Trattandosi di una professione di tipo scientifico, per diventare botanico dovrai conseguire una laurea in Scienze Biologiche, Forestali, Naturali o Agrarie. Metti in conto almeno 5 anni di studio.
All’inizio di qualsiasi percorso scelto le materie di base sono le stesse, matematica, chimica, fisica, statistica, per poi via via nel corso degli anni prendere la direzione verso la botanica.
In Italia ci sono facoltà di Scienze naturali, Scienze biologiche e Agrarie in quasi tutte le regioni. Se hai bisogno di un consiglio, scrivilo nei commenti.
Cosa fa il botanico
I tempi in cui il botanico stava rinchiuso in biblioteca o laboratorio a catalogare piante sono ormai passati, la ricerca in botanica infatti è più attuale che mai.
Pensiamo infatti a tutte le applicazioni pratiche in cui un botanico può e deve essere coinvolto: dal miglioramento delle colture destinate al consumo umano ed animale, nello sviluppo e ricerca di nuovi medicinali, alla bonifica dei siti contaminati, alla produzione di biocarburanti e nuove fonti di energia grazie alle piante.
Sicuramente uno dei campi più interessanti in botanica è lo studio delle alghe per la produzione di cibo ed energia pulita. In questi tempi due settori di estrema attualità.
Questo esempio ci fa capire come si può diventare botanici seguendo diversi percorsi, ad esempio ci si può iscrivere a biologia marina e specializzarsi in botanica marina, oppure al contrario seguire un percorso in Agraria e specializzarsi in produzioni agricole.
L’importanza del botanico
La crisi alimentare ed energetica che affligge una società schiava del consumismo e del capitalismo ha bisogno di nuove strade e percorsi per raggiungere la tanto agognata sostenibilità ambientale.
Il botanico sicuramente svolge un ruolo chiave nella transizione ecologica.
Le applicazioni pratiche della botanica si allargano ad esempio anche nel campo della conservazione delle specie in estinzione.
La botanica infatti è anche una professione per gli amanti della natura selvaggia.
Alcuni botanici studiano come le piante si relazionano all’interno degli ecosistemi. Il lavoro di questi ecologisti vegetali aiuta a preservare le specie in via di estinzione e le aree naturali.
Se dovessimo descrivere in poche parole questa professione, possiamo dire che la botanica è lo studio delle piante.
Tuttavia, anche se questa frase potrebbe sembrare fin troppo semplicistica, non dimentichiamo che la botanica include lo studio di tutto il mondo vegetale, dalle alghe agli alberi di sequoia giganti, dal livello microscopico al livello ecosistemico, dando quindi al laureato un’ampia possibilità di specializzazione.
Sbocchi professionali in botanica
Uno degli aspetti centrali del botanico è l’applicazione pratica delle conoscenze teoriche acquisite.
Il lavoro comporta una parte sul campo, dove l’esperto raccoglie campioni per poi studiarli all’interno del laboratorio.
Se vuoi diventare botanico e avere successo, devi iniziare a fare esperienza pratica sin dai primi anni di università. Gli anni universitari sono il periodo perfetto per farti conoscere, per fare le prime esperienze di volontariato ambientale sul campo e per frequentare corsi specialistici professionali.
Al termine della specialistica poi dovrai effettuare una scelta, o continuare nel mondo accademico frequentando un dottorato di ricerca, oppure buttarti subito nel mondo del lavoro privato.
Ci sono molti settori lavorativi in cui l’esperto in botanica è diventato una figura professionale indispensabile. Dalla produzione di energia pulita, alle coltivazioni agricole, per passare allo smaltimento dei rifiuti, il botanico oggi ha tante opportunità di crescita e lavoro.
Come per tutte le carriere accademiche, il botanico può anche intraprendere il percorso nell’insegnamento scolastico. Per diventare docente nelle scuole medie, o superiori, si deve ottenere l’abilitazione, mentre per l’insegnamento universitario si deve ottenere il dottorato e diversi anni di borse di studio in ambito accademico.
A seconda del tipo di incarico, poi, il botanico può anche collaborare con enti e organizzazioni non governative, con istituti universitari o, nel caso dell’insegnamento, anche intraprendere una carriera come lavoratore autonomo, caratterizzata da pubblicazioni scientifiche o divulgative.
Quanto guadagna un botanico
Premessa per tutti i giovani che pensano di diventare botanici, se il tuo obiettivo è diventare ricco velocemente, forse non è la carriera più adatta.
Il compenso lavorativo per un botanico può dipendere da tantissimi fattori diversi. A incidere particolarmente sul suo stipendio è il livello di esperienza.
Botanici alle prime armi, che abbiano appena terminato il loro percorso di studi con il conseguimento della laurea, difficilmente guadagneranno cifre molto elevate; diverso, invece, è il discorso per quelli più esperti, con anni di lavoro alle spalle, che possono arrivare anche a cifre molto alte.
Come accennato in precedenza, al contrario di quello che si potrebbe credere, il botanico è una figura professionale piuttosto ricercata nel mondo del lavoro di oggi in cui c’è bisogno di nuove tecnologie per affrontare gli ormai attuali cambiamenti climatici.
Per avere successo in questo ambito è importante iniziare il prima possibile a fare esperienze e appena terminato il percorso di studi, muoversi con determinazione verso il percorso che si desidera.
Se il tuo sogno è diventare botanico, iscriviti alla community di Keep the Planet. Chi decide di iscriversi riceve infatti un ricco database di associazioni ed enti e un mio aiuto personale nella ricerca del lavoro.