Perché non dovresti mai e poi mai cavalcare un elefante?
Ciao a tutti ragazzi, io sono Alessandro Nicoletti, biologo marino e fondatore dell’associazione ecologista Keep the Planet e oggi voglio farti vedere le immagini che si celano dietro all’industria delle passeggiate turistiche con gli elefanti.
Lo ammetto, anche io in passato, ben 14 anni fa, sono caduto in questa trappola.
Leggi l’articolo o guarda il video:
https://www.youtube.com/watch?v=aDIV03IABd4
L’elefante è il più grande animale terrestre sul nostro pianeta, sebbene l’elefante asiatico, quello usato dall’industria turistica sia leggermente più piccolo del suo cugino africano.
Gli elefanti asiatici possono essere identificati dalle loro orecchie più piccole e arrotondate.
Vivono nelle regioni boscose dell’India e in tutto il sud-est asiatico, tra cui Myanmar, Vietnam Thailandia, Cambogia e Laos. Circa un terzo di tutti degli elefanti asiatici vive in cattività.
Nonostante nella cultura asiatica, gli elefanti siano considerati degli animali sacri, venerati e ammirati, purtroppo questi pacifici mammiferi sono stati utilizzati dagli uomini nel corso dei millenni per diversi scopi.
Storicamente, gli elefanti venivano usati come mezzi di lavoro nell’industria del legname, così come nell’agricoltura e occasionalmente anche nella guerra.
Mentre, negli ultimi decenni, anche grazie all’incredibile boom di visitatori internazionali nel Sud est asiatico, sempre più elefanti sono stati utilizzati nell’industria del turismo, dove molti sono addestrati per esibirsi in spettacoli, giostre e interazioni ravvicinate con i turisti.
Le “innocue” passeggiate sul dorso degli elefanti
Una delle pratiche più diffuse è le ormai note passeggiate sul dorso degli elefanti che vengono promosse praticamente ovunque in Thailandia, Cambogia e Vietnam.
Un’azione all’apparenza innocua, ma che in realtà nasconde tremende atrocità e sofferenze.
Gli elefanti sono animali selvatici che in natura non vivrebbero a contatto con noi umani, per farlo, devono essere sottoposti ad un trattamento noto come Phajaan.
Il Phajaan è il processo tradizionale – e brutale – che dura settimane per spezzare letteralmente lo spirito selvatico di un giovane elefante.
Durante il phajaan, gli elefanti sono legati con corde, confinati in strette strutture di legno, affamati e picchiati ripetutamente con vari strumenti finché la loro volontà non viene completamente annientata.Il duro processo di sottomissione è basato sulla paura e sulle violenze fisiche, incluso quel terribile strumento chiamato bullhook, un bastone di legno con un uncino metallico affilato all’estremità.
La prossima volta che ti verrà proposto un tour turistico sul dorso di un elefante, sappi che sei complice attivo e consapevole di queste torture.
Mai cavalcare un elefante
Per fermare queste pratiche innanzitutto bisogna smettere di partecipare a questi tour perché se non c’è domanda da parte dei turisti, ci sarà anche meno interesse a sottomettere nuovi elefanti.
Il problema degli elefanti asiatici è che in molti paesi come la Thailandia essi sono legalmente considerati animali domestici privati e non sempre è possibile verificare le condizioni di benessere dell’animale.
La maggior parte di questi animali tenuti in cattività è stata catturata in natura e addomesticata per essere utilizzata dagli esseri umani.
Sebbene possano riprodursi in cattività, non vengono allevati selettivamente, soprattutto a causa del loro lungo ciclo riproduttivo.
Per questo motivo non esistono razze addomesticate di elefanti asiatici: rimangono animali selvatici e come tali vanno tutelati e protetti nel loro habitat naturale.
La specie è classificata come in pericolo dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN).
La sua popolazione è diminuita di circa il 50% negli ultimi 75 anni e si stima che siano rimasti in libertà dai 20.000 ai 40.000 elefanti asiatici.
Oltre alla tradizionali cause di estinzione come perdita di habitat e bracconaggio per via delle zanne e delle pelli, anche la forte richiesta dell’industria turistica ha portato alla cattura di moltissimi esemplari che a volte non hanno nemmeno superato il periodo di addomesticazione e sono morti.
Gli elefanti sono ampiamente considerati come uno degli animali più intelligenti della Terra.
Hanno una neocorteccia altamente evoluta, simile agli umani, alle grandi scimmie e ad alcune specie di delfini. Dimostrano un’ampia varietà di comportamenti associati a un’intelligenza elevata, tra cui compassione, mimica, dolore, altruismo, uso di strumenti e autoconsapevolezza.
Non credo che noi abbiamo il diritto di distruggere queste fantastiche creature per motivi così stupidi e banali come una passeggiata turistica sul loro dorso.
Attenzione inoltre ad altre attività turistiche proposte come quella del bagno con gli elefanti, anche qui gli animali per abituarli al contatto con l’uomo sono sottoposti a maltrattamenti.
In linea generale, qualsiasi attività dove viene garantito il contatto fisico con animali selvatici.
Proprio in questi giorni è arrivata una buona notizia dalla Cambogia, che sembrerebbe che ha finalmente vietato i tour sul dorso degli elefanti nel complesso monumentale di Angor Wat.
Se si vuole contribuire veramente alla conservazione di questi animali, oltre ad evitare questi tour, si può anche partecipare ad un progetto di volontariato ambientale in uno dei tanti centri di recupero che aiutano questi esemplari un tempo maltrattati dall’industria del turismo.
Per i soci dell’associazione Keep the Planet abbiamo selezionato tantissimi progetti che accettano volontari.
Sono sicura che e ‘giusto, ma la prima cosa da fare e’ indurre gli esseri umani a non mangiare piu gli animali; la carne deve essere bandita, ogni tipo di carne e alcuni tipi di formaggi. Quando gli esseri umani inizieranno a non mangiare piu’ carne e salvare la vita a milioni e forse miliardi di animali allora si potra’ parlare di trasformazione e aiuto al pianeta.il resto e’solo ipocrisia Anche se e’ sbagliatissimo e orrendo torturare gli animali ,ma ancora piu’ sbagliato e orrendo torturarli e ucciderli .La trasformazione deve iniziare da noi
So che e’inutile parlarne ma amare gli animali significa innanzitutto rispettarli e salvargli la vita sopratutto difenderli e salvargli la vita