Caro amico di Keep the Planet, oggi voglio parlarti di una cosa che mi sta particolarmente a cuore, una delle mie passioni più grandi e cioè i documentari naturalistici.
Non so se lo sai già, ma insieme al mio amico Francesco Menghini sto realizzando Men of the Forest, un documentario ambientato in Borneo dove seguiremo le vite quotidiane di un gruppo di eroi indonesiani che hanno deciso di dedicare la loro intera vita alla protezione delle ultime foreste primarie ancora presenti sull’isola.
Men of the Forest sarà un documentario diverso dal classico film sugli animali a cui ci siamo abituati da bambini, sarà infatti un documentario con uno stile particolare, avrà infatti uno scopo diverso da quello di mostrare le bellezze della natura fine a se stessa: sarà infatti un film che mostrerà la realtà che si nasconde dietro la deforestazione massiva.
Qui intanto ti offro il trailer del film, guardalo e poi dimmi cosa ne pensi nei commenti 🙂
Ovviamente, e per fortuna aggiungo io, Men of the Forest non è il solo documentario che tratta la conservazione ambientale, ma anzi si andrà ad aggiungere ad una lunga lista di progetti fantastici che hanno avuto la forza di cambiare lo stato delle cose.
Ed è proprio questo lo scopo di questo articolo, voglio infatti mostrarti i migliori documentari naturalistici che, secondo il mio modesto parere, devi assolutamente vedere.
Qui puoi vedere il video su Youtube oppure prosegui con la lettura:
https://www.youtube.com/watch?v=5IU-iG9V1gg
Sharkwater
Sharkwater è un film-documentario uscito nel 2007 scritto e diretto da Rob Stewart, giovane fotografo e regista canadese che all’interno del film svolge anche e sopratutto il ruolo di narratore e protagonista.
Nel film Rob Stewart svela la realtà sulla natura degli squali, smonta uno a uno tutti i pregiudizi che sono stati costruiti su di essi attraverso i mass media, e lancia un grido di allarme sulla situazione drammatica degli di questi meravigliosi animali che stanno purtroppo scomparendo dagli oceani per colpa della pesca massiva illegale del tutto fuori controllo.
Nel documentario Rob attraversa molti mari, indaga sulla pesca illegale e si imbarca sulla nave di Sea Sheperd insieme al fondatore Paul Watson.
Ho purtroppo scoperto questo meraviglioso documentario attraverso la triste vicenda personale del suo protagonista che morì durante le riprese del sequel di Sharkwater nel 31 Gennaio del 2017.
Il giovane regista Rob Stewart infatti perse tragicamente la vita durante un’immersione al largo delle coste della Florida girando le riprese di Sharkwater 2.
The Cove
The Cove è un documentario americano uscito nel 2009 diretto da Louie Psihoyos, noto regista e fotografo che grazie al film ha vinto l’oscar come miglior documentario nel 2010.
Il documentario segue le vicende dell’attivista Ric O’Barry, famoso per essere l’educatore dei 5 delfini catturati per le riprese del film Flipper. Da questa esperienza, Ric ha capito quanto ingiusto sia catturare e mantenere in cattività animali sociali intelligenti come i delfini, fatto che lo ha portato a diventare un attivista a tempo pieno per i diritti dei cetacei.
The Cove descrive la caccia annuale del delfino che avviene in Giappone, nella baia di Taiji, da settembre ad aprile.
Il film, censurato in Giappone, è stato registrato sopratutto a Taiji in segreto per cinque anni e mostra le crudeltà dell’uomo nei confronti dei delfini che vengono catturati per essere spediti negli acquari di tutto il mondo, oppure macellati e venduti come carne di balena.
Il film ha scosso l’opinione pubblica e a seguito del film si è lanciata una campagna globale per la difese dei delfini e per il divieto della loro cattura.
Chasing Coral
Girato nel recente 2017, Chasing Coral è probabilmente il miglior documentario mai girato per quanto riguarda la salute delle barriere coralline.
Il giovane regista Jeff Orlowski ha creato una favolosa squadra di scienziati, ricercatori, subacquei e semplici appassionati ed è partito in una magnifica, ma triste, avventura che ha portato il team ad analizzare l’inquietante situazione dei coralli.
Il cambiamento climatico infatti sta distruggendo una delle sette meraviglie naturali del mondo, i coralli sono molto sensibili alle variazioni di Ph e temperatura che stanno purtroppo avvenendo sempre più frequentemente in varie parti del mondo. Anche un solo grado centigrado fa la differenza nel delicato legame tra alga e corallo.
Chasing Coral documenta lo sbiancamento dei coralli che sta colpendo in varie parti del mondo, il documentario lancia un ultimo grido di allarme ai governi e all’umanità intera, se non agiamo ora, le barriere coralline rischiano di scomparire in tempi velocissimi. Le ricerche infatti indicano il 2030 come data della sparizione di circa il 90% dei coralli in tutto il mondo.
Blackfish
Blackfish è un documentario girato nel 2013 dalla regista Gabriela Cowperthwaite.
Il documentario ripercorre la drammatica storia dell’orca Tilikum che ha praticamene vissuto la sua intera esistenza in cattività nel famoso parco acquatico SeaWorld di Orlando in Florida
Il film svela tutto lo stress della vita di un grosso mammifero marino come l’orca obbligato a vivere in uno spazio ristretto come quello di una piscina.
Stress che ha addirittura portato l’orca Tilikum ad uccidere ben tre volte i suoi addestratori, fatti che ovviamente vengono negati dalle dirigenze del parco marino.
Le orche sono animali che nuotano per migliaia di chilometri in mare aperto, è ovvio che non possono vivere in maniera adeguata in cattività, fatto che comunque viene ignorato dai parchi marini per via del profitto che gli spettacoli di orche generano.
Blackfish racconta la natura di queste splendide creature marine e il modo in cui vengono trattenute in cattività, l’intero documentario è rivolto al pubblico che frequenta questi parchi, denunciando contro i maltrattamenti che questi mammiferi marini subiscono dall’industria dell’intrattenimento.
Virunga
Il regista britannico Orlando von Einsiedel ha offerto al mondo uno dei lavori più belli degli ultimi anni.
Virunga è una testimonianza reale del magnifico lavoro di dedizione delle guardie forestali del Parco Nazionale dei Virunga che lottano contro la distruzione dell’ultimo habitat naturale dei gorilla di montagna nella Repubblica Democratica del Congo.
Il film segue le vicende personali dei guardia parco che in prima linea combattono una guerra impari contro le grandi multinazionali avide di materie prime alla costante ricerca di petrolio e minerali, nonostante l’importanza di queste foreste primarie che offrono l’ultimo rifugio ai maestosi gorilla di montagna.
Virunga doveva essere un film basato sui progressi dello stato nel proteggere il parco e far sviluppare il turismo, tuttavia, a tre settimane dall’arrivo del regista, scoppiò una ribellione del gruppo M23 e pertanto la troupe ha testimoniato le pericolose vicende politiche del paese, modificando in parte lo scopo del film.
Grazie al film, vennero svelate le malefatte della multinazionale Soco impegnata nella corruzione dei guardia parco, il film fortunatamente ha creato un’onda di critica nei confronti dell’azienda che si è vista costretta a fermare le sue attività e di rispettare confini del parco dichiarato patrimonio dell’umanità.
The Ivory Game
Ho avuto la fortuna di assistere di persona al rilascio europeo del film durante il film festival di Bristol nel 2016. Conoscere di persona gli autori e i protagonisti del film è stato un grandissimo onore per me perché penso che The Ivory Game sia uno dei film più belli e formativi degli ultimi anni.
Il film documenta la tratta illegale dell’avorio che inizia in Africa dove vengono uccisi gli elefanti e termina in Cina dove l’avorio illegale viene venduto sul mercato nero.
Profitti milionari e mafie fanno del mercato illegale dell’avorio un terreno molto pericoloso dove muoversi, tuttavia il rischio non ha spaventato gli autori che attraverso l’utilizzo di agenti infiltrati e di telecamere nascoste sono riusciti a documentare il commercio illegale dell’avorio che sta portando all’estinzione gli elefanti che un tempo erano una delle specie più numerose in Africa.
Anche grazie al film sono stati raggiunti notevoli risultati come quello di far dichiarare illegale l’avorio dal governo cinese, un piccolo passo in avanti che speriamo possa fermare gli avidi trafficanti di avorio che hanno annientato gran parte delle popolazioni selvatiche di elefanti africani.
Before the Flood
Un capolavoro targato Leonardo di Caprio, il noto attore americano che per forza di cose è diventato il mio attore preferito non solo per i film che interpreta, ma anche e sopratutto per la sua totale dedizione alla protezione dell’ambiente.
Di Caprio è uno dei pochi personaggi famosi che impiega il suo tempo per una causa sociale importante e forse non tutti sanno che è uno dei primi finanziatori di moltissimi film come ad esempio Virunga e The Ivory Game.
Nel caso di Before the Flood è lui stesso il protagonista che attraverso il suo viaggio in giro per il mondo documenta le devastanti conseguenze dei cambiamenti climatici.
Nel film Di Caprio attraversa i quattro angoli del pianeta per visitare alcune delle zone calde più interessate come il circolo polare artico e le foreste dell’Indonesia, per poi concludere con un discorso da lui tenuto alle Nazioni Unite mettendo in guardia i potenti dei rischi delle nostre azioni.
Un merito speciale all’attore che ha dimostrato come impiegare il proprio tempo e la propria fama al servizio dell’umanità.
Cowspiracy
Il film segue il percorso di crescita personale del giovane regista Kip Andersen, ambientalista convinto che prova a ridurre il suo impatto ambientale attraverso scelte quotidiane quali l’utilizzo di mezzi pubblici e il risparmio idrico, azioni che tuttavia hanno poco riscontro nella realtà in quanto l’autore scopre una ricerca che ribalta le sue convinzioni ecologiste: Kip infatti scopre che la prima causa di inquinamento è l’industria animale, sia quella intensiva che quella biologica.
Gli allevamenti infatti, specialmente quello bovino, hanno impatti devastanti sulla Terra in termini di deforestazione, consumo di acqua e spreco di risorse. Il film mette in relazioni gli impatti tra le varie industrie alimentari, sia intensive che non, concludendo che non c’è industria che non abbia un impatto importante sull’ambiente.
La scoperta si associa alla scoperta da parte del protagonista che le principali associazioni ambientaliste più conosciute, intente a criminalizzare le industrie del petrolio e del gas, ignorano, o anzi boicottano completamente questo aspetto della conservazione ambientale.
Un silenzio imbarazzante da parte delle organizzazioni che da una parte educano giustamente il cittadino verso stili di vita più sostenibili, ma dall’altra evitano accuratamente di toccare il tema della riduzione dei consumi di carne e dei suoi derivati.
Al termine della sua indagine, l’autore capisce che il solo modo per ridurre l’impatto ambientale sia quello di smettere di consumare carne e nello scegliere di adottare un regime di vita vegano.
A Plastic Ocean
Nonostante l’umanità continui a voltarsi dall’altra parte, la plastica è diventata una piaga sociale che sta mettendo in pericolo la nostra stessa sopravvivenza.
La società consumistica in cui viviamo ha ampiamente dimostrato la sua incompatibilità con uno sviluppo sostenibile della civiltà, il mero profitto economico e l’interesse di pochi stanno mettendo in serio pericolo la terra e la natura.
E il film che possiamo letteralmente tradurre come “un oceano di plastica” ci mostra uno dei tanti effetti che il nostro modello di sviluppo comporta.
L’utilizzo della plastica è ormai massivo e fuori controllo, ogni merce è avvolta da plastica, molti prodotti contengono microplastiche, la plastica è praticamente ovunque e la sua produzione e richiesta è in continuo aumento.
La poca attenzione e il menefreghismo fanno il resto e cioè che i mari di tutto il mondo sono ormai pieni di plastica.
Plastica che la ritroviamo poi nel piatto in quanto le micro particelle vengono assimilate dagli organismi marini e accumulati lungo tutta la catena alimentare. Un disastro ecologico che presto ci presenterà il conto.
How to change the World
Tra tutti i documentari visti fino ad ora, forse questo è quello che rappresenta un po’ il precursore, la sintesi di come dovrebbe l’essere umano concepire la sua vita e agire di conseguenza.
How to Change the World infatti non è un film di conservazione, ma piuttosto IL film, una straordinaria testimonianza di come i fondatori negli anni ’70 crearono Greenpeace, una delle associazioni ambientaliste più famose al mondo.
Nel 1971 infatti, un piccolo gruppo di eroici attivisti salpa con un vecchio peschereccio da Vancouver, per contrastare un test atomico in Alaska.
Seguendo la storia dei protagonisti, si scopre come è nato uno dei primi gruppi ambientalisti al mondo.
Da quella prima temeraria spedizione in Alaska, il gruppo continua la sua lotta contro le baleniere russe nell’Oceano Pacifico per ostacolare la caccia alle balene.
Al rientro dalla spedizione, gli ambientalisti scoprono il successo mediatico della loro impresa e successivamente fondano la nota organizzazione Greenpeace.
A life on our Planet
Una recente aggiunta alla lista e ovviamente non poteva mancare, A life on Our Planet è il capolavoro di una vita straordinaria, quella di Sir David Attenborough. Il film narra insieme al protagonista la vita del grande divulgatore britannico seguendo le principali tappe della sua vita in contemporanea ai grandi cambiamenti che la natura ha attraversato in questi ultimi decenni.
Il documentario ripercorre le catastrofi a cui il noto divulgatore è stato testimone diretto, senza comunque perdere la speranza nel cambiamento e del lavoro che deve essere portato avanti dalla future generazioni.
David rivive la sua infanzia alla ricerca di fossili in un’ex cava nel villaggio di Tilton, gli incontri con specie che non esistono più e di cui si sente profondamente grato, ma guarda anche a quello che possiamo ancora sistemare per frenare i danni ambientali che abbiamo causato e che stiamo ancora causando.
Migliori documentari natura: considerazioni finali
Con estremo piacere ti ho accompagnato in questo viaggio virtuale alla scoperta dei 10 migliori film di conservazione disponibili.
Molti li trovi su Netflix, il noto portale di streaming famoso per la sua ampia gamma di documentari, altri invece li puoi comprare online. Qui trovi una lista dei migliori film.
Se ami l’ambiente e i documentari, questi 10 film vanno oltre al classico documentario a cui ci siamo abituati da bambini dove viene mostrato un mondo che ormai non esiste più, un mondo dove gli animali vivono in pace e sicurezza.
La realtà è ben diversa, tutti i principali ecosistemi naturali sono in pericolo per colpa delle nostre azioni e agire è nostro dovere.
Noi nel nostro piccolo abbiamo deciso di farlo realizzando Men of the Forest, il film che documenterà la situazione drammatica degli orango nel Borneo indonesiano.
Abbiamo bisogno anche del tuo aiuto, aiutaci a condividere la nostra battaglia.
Alessandro
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