Chi non è esperto del settore probabilmente non sa che sotto il nome “associazione” rientrano davvero una mole molto grande di organizzazioni.
Si passa da quelle più piccole, nate solo per poter ritrovarsi in una determinata sede usufruire di strutture pubbliche per scopi ricreativi, fino ad associazioni che coinvolgono specialisti e professionisti per scopi sociali di grande impatto.
Una delle principali differenze è quella fra le associazioni riconosciute e non riconosciute. La seconda definizione non significa assolutamente che la costituzione dell’associazione non sia valida, ma solo che non ha personalità giuridica.
Può operare ufficialmente nel proprio campo, ma non avrà accesso ad alcuni vantaggi riservati alle associazioni.
Per diventare associazione riconosciuta bisogna iscriversi al RUNTS, il registro unico nazionale del terzo settore.
Perché conviene iscriversi al Runts
Prima di vedere come è possibile accedere, bisogna capire perché conviene. Infatti va ricordato che l’iscrizione non è in alcun odo obbligatoria, ma è una scelta della singola associazione.
Quella più piccole spesso decidono di evitare questa trafila, che come ogni adempimento burocratico po’ essere abbastanza impegnativo.
Questo perché magari non hanno entrate o le hanno in modo solo limitato. Se una associazione p nata per fruire di spazi comunali per riunire persone interessate ai giochi da tavolo, per esempio, probabilmente non farà altro che coprire le spese vive; non ha bisogno di iscriversi al RUNTS.
Ben diverso il discorso per le tante associazioni culturali o sportive, che ogni anno gestiscono migliaia di iscritti.
In questo caso, non solo le entrate di chi partecipa alle attività sono elevate, ma anche tutte le spese connesse, dalla gestione delle strutture in cui si opera, al costo del personale che lavora per l’associazione.
In questo caso l’iscrizione al RUNTS offre importanti vantaggi dal punto di vista fiscale. Inoltre permette anche di accedere a bandi e contributi, per finanziare la propria attività.
Cosa significa “senza scopo di lucro”
L’espressione “senza scopo di lucro” si sente spesso quando si parla di associazionismo. Non significa però che una associazione non possa avere delle entrate, nemmeno che non possa avere degli utili.
In realtà questi possono esserci, anzi è auspicabile che ci siano; solo che non vanno divisi fra i soci come guadagno, ma reinvestiti nell’attività.
Per essere più chiari: se a fine anno una associazione ha un guadagno di 5mila euro, questi non possono essere divisi fra i 5 soci dirigenti, ma vanno reinvestiti per esempio nella riqualificazione della sede o nell’acquisto di materiale.
Non si creda però che chi lavora in associazione debba farlo senza compenso. Le associazioni non si basano sul volontariato, anche se è una parte importante del Terzo Settore.
Anche le associazioni senza scopo di lucro possono avere del personale ufficialmente pagato. Anzi è assolutamente indispensabile: chi si occupa della segreteria, delle iscrizioni deve essere stipendiato, come gli istruttori o i maestri che lavorano per quella organizzazione.
La cosa importante è che sia ufficialmente indicato il compenso annuo e che gli utili non siano aggiunti a tale compenso.
Trasparenza e omogeneità
Proprio la trasparenza è un principio ricercato tramite l’istituzione del RUNTS. Negli anni la proliferazione di associazioni come forma per operare ufficialmente ha creato molta confusione; era difficile distinguere chi operava in maniera costante e chiara fra chi usava l’associazione senza scopi chiari.
L’istituzione del RUNTS concorre anche a questo obiettivo. Per questo l’iscrizione permette a una associazione di essere riconosciuta come ente ufficialmente operante nel Terzo Settore, con i vantaggi che ne conseguono. Anche in termini di presentazione e di pubblicità della propria immagine, far parte del RUNTS da molti vantaggi.
Iscrizione al registro nazionale: costituire l’associazione
Vediamo quindi come è possibile entra a far parte di questo registro unico nazionale del Terzo Settore. Come già detto, non è obbligatorio entrarci, ma è possibile per tutte le associazioni, anche quelle già esistenti.
Che l’associazione esista già o sia nuova, bisogna in qualche modo ripercorrere tutte le tappe per la sua costituzione.
Il primo punto è trovare i soci fondatori, che oggi – dopo l’ultima riforma del Terzo Settore – devono essere 7 invece di 3.
Queste daranno vita all’Atto costitutivo, documento che riporta i nomi dei fondatori e la loro volontà di dar vita a una organizzazione, il nome dell’associazione e la sede in cui opererà.
Il secondo passo è redigere lo Statuto. Questo documento è alla base della vita dell’associazione: deve spiegare con la massima chiarezza possibile l’ambito in cui andrà ad operare e quali sono le finalità sociali che si prefigge.
Pensando all’iscrizione al RUNTS, è necessario essere molto precisi e tenere conto delle diverse categorie previste dal Registro Nazionale, in modo da potervi rientrare. Questo anche perché non sarà possibile poi operare al di fuori d quelle indicate Per redigere lo statuto non è una cattiva idea affidarsi a un commercialista esperto del settore.
Infine, questo documento deve essere depositato all’Agenzia delle Entrare. Una volta che questo Ente abbia recepito la documentazione, l’associazione è legalmente costituita.
Iscrizione al registro nazionale: fare domanda
E’ quindi a questo punto che si può richiedere di far ammettere la propria associazione al RUNTS. Come spesso accade, non c’è un modulo o un iter unico a livello nazionale, perché vi possono essere differenze fra le varie Regioni.
La strada migliore da percorrere è quella di cercare informazioni sul sito della Regione in cui avrà sede l’associazione (se uno o più soci risiedono in altre Regioni, tenere sempre conto della sede dell’associazione).
Meglio ancora contattare l’ufficio regionale preposto a tale compito, per avere informazioni dettagliate in merito alla documentazione da presentare. In linea generale, i documenti da presentare sono quelli legati alla costituzione dell’associazione, quelli di identità dei soci fondatori, e lo Statuto.
La presentazione avviene per via telematica, quindi è necessario essere muniti di SPID per poter accedere ai servizi pubblici informatici. Può accadere che qualche ufficio richieda l’invio attraverso un esperto commercialista.
E’ evidente che rivolgersi a un professionista sia un costo, ma è una spesa che vale la pena di affrontare; un vizio di forma nella domanda potrebbe rendere vana la richiesta. Inoltre l’associazione avrà una contabilità da gestire; a meno che almeno uno dei soci fondatori non sia esperto, meglio rivolgersi a un commercialista di professione.
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