Le scimmie rosse di Zanzibar, un animale da proteggere

Un articolo di Alessandro Nicoletti, il fondatore di Keep the Planet, sulle scimmie rosse di Zanzibar, in Tanzania.

scimmie rosse zanzibar tanzania

Hai mai sentito parlare delle scimmie rosse di Zanzibar?

Se ami i primati, allora sono certo che questa storia di conservazione ti piacerà.

Al largo delle coste della Tanzania troviamo un piccolo arcipelago di isole chiamato Zanzibar.

Le due isole principali si chiamano Unguja, conosciuta da tutti come l’Isola di Zanzibar, e Pemba.

Famoso soprattutto per i suoi resort turistici extra lusso, in realtà Zanzibar è molto di più.

Abitato sin dalla preistoria, l’arcipelago è stato infatti un importante porto commerciale, un punto di incontro tra le culture africane, arabe ed europee.

L’interesse storico e commerciale durante secoli di sviluppo ha presto trasformato la zona da un piccolo paradiso naturale in una zona fortemente antropizzata.

L’ultimo censimento ha confermato che la popolazione locale supera il milione di individui concentrati in aree densamente popolate.

In passato le isole erano ricoperte da una fitta vegetazione dove trovavano rifugio numerose specie animali come il mitico Leopardo di Zanzibar, sottospecie del Leopardo Africano, purtroppo oggi estinto.

La difficile convivenza tra questo splendido animale e la popolazione locale ha portato ad una serie di campagne di sterminio che hanno portato il leopardo all’estinzione.

Oltre al grande felino, le foreste che una volta ricoprivano interamente le isole erano l’habitat perfetto per diverse specie di scimmie endemiche tra cui il colobo rosso, conosciuto con il nome comune di scimmia rossa di Zanzibar, la specie simbolo dell’arcipelago.

scimmie rosse zanzibar

Colobo rosso: cenni generali

A differenza del leopardo, il colobo rosso (Piliocolobus kirkii) fortunatamente è scampato alla pesante riduzione dell’habitat naturale ed alla caccia senza controllo ed oggi è la specie bandiera di Zanzibar.

Il nome lo deve principalmente al colore del suo mantello, rosso appunto, attraversato da una striscia nera che fa da cornice ad un simpatico muso anch’esso nero che si alterna ad un ventre pallido. Le lunghe braccia e zampe si associano ad una lunga coda che fa da bilanciere permettendo lunghi salti tra un albero e l’altro.

Il colobo è un animale sociale che vive in gruppi formati da diversi esemplari maschi circondati da numerose femmine e cuccioli.

Il carattere mite permette la visione ravvicinata da parte dell’uomo che tuttavia deve ridurre al massimo l’impatto della sua presenza riducendo i rumori ed evitando il contatto diretto.

Come per la maggior parte dei primati, il colobo rosso si ciba di foglie, germogli, fiori e frutti. Una particolarità del colobo è il fatto che si ciba solamente di frutti immaturi in quanto non ha la capacità di digerire gli zuccheri dei frutti maturi.

vedere scimmia rozza zanzibar

Colobo Rosso: lo stato della conservazione

Il colobo rosso di Zanzibar è classificato dalla IUCN Red List come specie in pericolo di estinzione.

Ad oggi il colobo resiste con una popolazione di circa 2000 esemplari nell’Isola di Unguya mentre un progetto di conservazione sta cercando di ripopolare anche l’Isola di Pemba.

parco naturale jozani forestCirca 500 dei 2000 esemplari è protetto all’interno del Parco Nazionale di Jozani, un’area naturale protetta istituita nel 1960 per proteggere l’ultima porzione intatta di foresta primaria dell’isola.

La conservazione tuttavia non divenne pienamente operativa fino al 2003, anno del riconoscimento di status di Parco Nazionale.

La Jozani Forest si estende per circa 50 Km quadrati ricoprendo il 5% del territorio ed è formato da una foresta sempreverde in associazione con una macchia costiera e una foresta di mangrovie.

Qui trovano rifugio oltre al colobo rosso anche il cercopiteco a gola bianca, il rarissimo cefalofo di Aders, il Suni e una rara sottospecie di Genetta Servelina.

Come proteggere la scimmia rossa di Zanzibar

Come rappresentante di Keep the Planet, ho partecipato ad un progetto di conservazione per la semina di mangrovie nella costa di Zanzibar.

Durante il mio giorno libero, ho deciso di visitare questo parco naturale.

Come ambientalista, non smetterò mai di ripetere che il miglior modo per aiutare la conservazione è il coinvolgimento diretto.

Mettere like su Facebook, oppure condividere un articolo, non è sufficiente per proteggere l’ambiente, serve infatti una partecipazione diretta che aiuti direttamente senza intermediari i vari progetti di conservazione.

La quasi totalità degli animali che oggi soffrono per la perdita di habitat vivono infatti in paesi poveri poco attenti alla conservazione.

Le persone sono dedite alla sopravvivenza quotidiana e non hanno le capacità individuali e la consapevolezza necessaria.

Le poche risorse governative destinate a proteggere l’ambiente non sono sufficienti per il lavoro da svolgere.

Ecco perché serve partecipare direttamente alla conservazione e il miglior modo rimane quello di visitare le aree naturali. 

Visitando i parchi portiamo ricchezza e un modello di sviluppo sostenibile, un parco visitato ha ragione di esistere, i turisti sono una risorsa rinnovabile migliore della deforestazione e del bracconaggio.

Ed è proprio questo l’obiettivo di Keep the Planet, creare opportunità di sviluppo alternative con al centro la conservazione del territorio e della fauna selvatica.

Nel caso specifico di Jozani Forest, il parco vive di pochissimi fondi pubblici mentre avrebbe bisogno di grandi investimenti per aumentare la sorveglianza del parco anche grazie all’assunzione di nuovi ranger.

La popolazione locale lentamente sta capendo l’importanza dell’habitat naturale, ma non è ancora sufficiente e pertanto servono controlli attivi del territorio e per farlo servono risorse economiche.

Se ami la natura, se credi che anche le scimmie rosse hanno il diritto di sopravvivere, visita il parco nazionale, paga l’esiguo prezzo di entrata, partecipa al tour guidato con la guida locale, lascia un piccolo contributo.

Molto importante inoltre è partecipare ai tanti progetti di volontariato ambientale in Tanzania.

Io stesso ho partecipato ad un progetto di riforestazione delle mangrovie proprio qui in Zanzibar.

Questo è il solo modo di proteggere la scimmia rossa di Zanzibar, se portiamo persone e denaro, la gente locale capisce che un animale vale più da vivo che da morto.

Ti chiedo gentilmente di condividere l’articolo, aiutami a proteggere la scimmia rossa di Zanzibar.

Se condividi l’approccio di Keep the Planet nei confronti dei problemi ambientali, diventa un amico dell’associazione iscrivendoti al gruppo Facebook.

Grazie, Alessandro Nicoletti di Keep the Planet

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