Un articolo di approfondimento di Alessandro Nicoletti, biologo marino e fondatore dell’associazione ecologista Keep the Planet, sul fantastico mondo degli squali, il gruppo di famosi pesci cartilaginei che popolano i mari di tutto il mondo.
“Il grande squalo scivolava silenzioso nelle acque notturne, spinto da brevi colpi della coda a mezzaluna. Quasi non c’era altro movimento: un’occasionale correzione della rotta, apparentemente senza meta, con il lieve sollevarsi e abbassarsi di una pinna pettorale, così come un uccello muta direzione inclinando un’ala e alzando l’altra. Gli occhi erano ciechi nel buio fitto, e gli altri sensi non trasmettevano nulla di insolito a quel piccolo, rudimentale cervello. Pareva che dormisse, non fosse stato per il moto dettato in milioni di anni dall’istinto di conservazione: se si fosse fermato, sarebbe affondato per morire di anossia”, recita l’incipit del romanzo Lo squalo scritto dal giornalista Peter Benchley.
In queste parole, troviamo la descrizione di uno degli gli animali più affascinanti del pianeta e allo stesso tempo uno fra i più temuti dall’essere umano: lo squalo, appunto.
Apparsi sulla terra oltre quattrocento milioni di anni fa, gli squali si sono evoluti adattandosi perfettamente all’ambiente marino nel corso del tempo.
Nell’immaginario comune la parola squalo viene subito associata al temuto squalo bianco del film di Steven Spielberg, mentre in realtà per squalo si intendono i membri del superordine dei Selachimorpha, composto da oltre 500 specie di pesci cartilaginei.
Sono un gruppo di animali molto antichi, si stima che siano presenti sulla terra da ben 300 milioni di anni, ben prima dell’arrivo dei dinosauri.
Quando la maggior parte delle persone pensa a questi pesci cartilaginei, viene in mente un’unica immagine: una bestia grande, dai denti aguzzi e spaventosa.
Questa generalizzazione rende gli squali un enorme disservizio, poiché hanno molta più varietà di così.
Caratteristiche degli squali
Hanno dimensioni che vanno dalla lunghezza di una mano umana a oltre 12 metri di lunghezza; la metà di tutte le specie di squalo è lunga meno di un metro (o circa 3 piedi).
Sono disponibili in una varietà di colori (incluso il rosa bubble gum) e alcuni si nutrono di minuscoli plancton mentre altri preferiscono pesci e calamari più grandi. Si trovano in quasi tutti i tipi di habitat oceanici, incluso il mare profondo, l’oceano aperto, le barriere coralline e sotto il ghiaccio artico.
Ovunque vivano, gli squali svolgono un ruolo importante negli ecosistemi oceanici, in particolare le specie più grandi che fanno più “paura” alle persone.
Gli squali e il loro parente sono stati i primi predatori di vertebrati e la loro abilità, affinata in milioni di anni di evoluzione, consente loro di cacciare come grandi predatori e mantenere in equilibrio gli ecosistemi.
Quante specie di squali esistono
Presenti sulla Terra sin dalla preistoria, gli squali sono generalmente classificati in raggruppamenti di specie in cui vengono raccolte le caratteristiche simili.
Abbiamo la famiglia degli squali Galeoformi, dei Batoidei, degli Squatinoformi e degli Squaliformi.
Vediamole nel dettaglio.
I Galeoformi sono gli squali più numerosi e hanno la caratteristica di possedere tutti le pinne. All’interno di questa famiglia, si trovano varie specie tra cui quella degli Orectolobiformi i quali possiedono una pinna anale, cinque fessure branchiali e vengono chiamati squali tappeto per via della superficie del loro corpo che talvolta presenta delle decorazioni simili a quelle dei tappeti.
Di questa specie fa parte il Rhincodon typus, meglio conosciuto come lo squalo balena, il pesce più grande in natura il quale dalla superficie si muove fino a raggiungere i duecento metri di profondità.
Con i suoi venti metri di lunghezza, la testa larga e piatta, oltre alle sue imponenti dimensioni è riconoscibile per il colore tipico del suo corpo, che va dal grigio al verde ed è ricoperto da pois bianchi. Nonostante l’apparenza, lo squalo bianco possiede un temperamento pacifico, basti pensare che è una delle poche specie a nutrirsi filtrando l’acqua e dunque cacciando passivamente e non attivamente le proprie prede.
Fra gli squali orectobiformes troviamo inoltre : lo squalo maculato; lo squalo bambù; lo squalo zebra; lo squalo cieco e quello nutrice. Gli Eterodontiformi possiedo una pinna anale, spine nelle pinne dorsali e due tipi di denti, ossia quelli anteriori che sono affilati e quelli posteriori che sono piatti.
Sono animali di piccoli dimensioni e all’interno di questa specie troviamo l’Heterodontus portusjacksoni, lo squalo di Port Jackson, esemplare di animale notturno di circa centosessantacinque centimetri e l’Heterodontus francisci, lo squalo cornuto del Pacifico.
Nell’orindine dei Lamniformi, a spiccare è senza dubbio il Carcharodon carcharias, il noto squalo bianco, conosciuto per essere il pesce più temuto al mondo. Animale carnivoro, nuota in superficie mantenendosi a una distanza di circa un metro dalla preda che attacca per poi lasciarla morire dissanguata.
Con i suoi sette metri di lunghezza e i suoi denti che superano i cinque centimetri, il morso dello squalo bianco è fra i più forti al mondo ed è il predatore marino temuto più di tutti non soltanto dagli altri animali che popolano le acque ma anche dall’uomo: ogni anno si verificano circa settantacinque attacchi di squali e nella costa orientale dell’America si registra il più alto tasso di mortalità umana a causa di questo maestoso e imponente animale.
I Carcariniformi sono contraddistinti da una membrana biancastra sull’occhio che funge da protezione durante le fasi di attacco. Di questa famiglia fanno parte il Galeocerdo cuvier, ovvero lo squalo tigre (che insieme allo squalo bianco è tra i predatori più pericolosi che abitano il nostro pianeta) e lo squalo galeo, il Galeorhinus galeus.
L’ordine degli squali Batoidei presenta un corpo depresso dalla forma discoidale o rombica e di questa specie fa parte la Manta birostris (specie di squalo non aggressiva), le razze e le torpedini.
Gli Squatinomorfi hanno un corpo appiattito e non sono dotati di pinna anale. Il più noto di questi squali è lo Squadro (Squatina squatina), conosciuto anche con il nome di pesce angelo ed è caratterizzato dall’abitudine di giacere nascosto sul fondale.
Gli Squalomorfi sono un ordine dei cosiddetti ‘falsi squali’ tra cui troviamo il ronco (Echinorhinus brucus) noto per avere un lungo corpo cilindrico e il pescecane spinoso (Oxynotus bruniensis) il quale raggiunge al massimo i settantasei centimetri di lunghezza.
Cenni di ecologia degli squali
L’importanza ecologica degli squali è fondamentale per la sopravvivenza dei nostri oceani poiché, la loro assenza, comporterebbe gravi conseguenze nei vari ecosistemi marini.
Purtroppo molte specie di squali sono ormai in via di estinzione per via di una pratica, che sebbene considerata illegale in molti Paesi, continua ad essere una realtà. Si tratta del fenomeno dello shark finning, ovvero lo spianamento dello squalo, consistente nella rimozione delle pinne dello squalo quando l’animale è ancora vivo per poi essere rigettato in acqua e lasciato morire lentamente.
Specialità della cucina cinese si dai tempi della dinastia dei Ming, la zuppa di pinne di squalo alimenta ovviamente lo shark finning.
La Cina, infatti, è tra i Paesi maggiormente responsabili della caccia allo squalo. Ogni anno, sono circa sei mila tonnellate le pinne che vengono essiccate nella sola città di Hong Kong raggiungendo, insieme ad altre zone geografiche, un totale di quattrocento mila tonnellate di pinne di squalo pescate.
La caccia agli squali si è intensificata in modo catastrofico negli ultimi decenni a partire dal 1997, anno in cui la domanda della nota zuppa è aumentata ed è ritenuta essere una delle più gravi minacce alle popolazioni di squali in tutto il mondo dall’Unione internazionale per la conservazione della natura, organizzazione non governativa con sede a Gland, in Svizzera. Dunque, la più grande minaccia per questi animale è senza dubbio l’essere umano.
Partecipare a un progetto di conservazione attraverso il volontariato è un’occasione per proteggere questa preziosa specie.
Sono molti i programmi per la tutela degli squali promossi da innumerevoli associazioni di volontariato a cui è possibile unirsi se in possesso di alcuni requisiti come il saper nuotare ed essere in grado di immergersi.
Noi di Keep the Planet abbiamo selezionato tantissimi programmi di volontariato con gli squali come, ad esempio, il programma alle Fiji, nel Pacifico in cui il volontario affianca i ricercatori nelle loro attività di ricerca.
Dove vivono le varie specie di squali
La maggior parte degli squali vive negli oceani e nei mari principali. Troviamo le varie specie di squali praticamente in tutti i mari del mondo. Vediamo le principali specie.
Lo squalo bianco, il Great White Shark, è il predatore marino più temuto dagli altri animali e dall’uomo anche perché vive in ogni tipologia di mare, da quelli tropicali a quelli caratterizzati da acque temperate fino a quelle fredde, da loro preferite.
L’habitat dello squalo bianco è principalmente l’Oceano Atlantico, l’Oceano Pacifico e l’Oceano Indiano, ma è possibile incontrarlo anche nel Mar Mediterraneo, sia nel Tirreno che nell’Adriatico. Tra le varie zone famose vi è quella di riproduzione nel sud dell’Italia sotto la Sicilia, in prossimità di Malta.
Animale solitario, lo squalo balena (Whale Shark), il pesce più grande al mondo ma di natura estremamente pacifica, vive all’incirca settant’anni e il suo habitat si trova principalmente nelle Filippine, alle Seychelles, a Cuba, in Messico e alle Maldive.
Lo squalo di Port Jackson (Heterodontus portusjacksoni) vive a meno di cento metri di profondità e si divide in due gruppi dalla Victoria nord-orientale all’Australia occidentale e dal Queensland meridionale al Nuovo Galles del Sud, ma è stato avvistato anche al largo della costa della Nuova Zelanda.
Con le sue lunghe pinne pettorali e la coda che gli gli consente enormi scatti di velocità, lo squalo tigre è diffuso principalmente nelle acque costiere dei mari tropicali, tuttavia è localizzato anche in tutte le acque temperate oceaniche.
Nell’Oceano Pacifico occidentale, lo squalo tigre è stato trovato a nord fino al Giappone e a sud fino alla Nuova Zelanda, ma è possibile incontrarlo anche nel Golfo del Messico, sulle spiagge del Nord America, in zone del Sud America, nel Mar dei Caraibi, l’Africa, la Repubblica Popolare Cinese, l’India e l’Australia. La canesca o cagnesca (Galeorhinus galeus), anche conosciuto come squalo galeo, è diffuso in molti mari temperati, sia caldi che freschi, e frequenta fondali fino alla profondità di circa ottocento metri.
In genere però vive su fondali che si trovano da qualche metro sotto la superficie sino a circa cinquecento metri di profondità dei mari subtropicali. A causa di un piatto tradizionale spagnolo, il cazón, lo squalo galeo è finito nella “Greenpeace International seafood red list” e dunque a serio rischio di estinzione.
Lo Squandro o Squalo angelo, è presente in diverse zone del mondo caratterizzate da mari tropicali e temperati. La maggior parte di questa specie vive in acque poco profonde, ma alcune colonizzano fondali fino a mille e trecento metri e sono noti nelle spiagge californiane.
Restando nel Mar Mediterraneo, sappiamo che gli squali presenti in queste acque sono all’incirca una cinquantina di cui la maggior parte sono considerate innocue per l’uomo e soltanto meno di dieci costituiscono un vero pericolo.
Fra questi ultimi vi è lo squalo Mako che, a causa del suo carattere aggressivo e imprevedibile, il è stato classificato come uno degli squali più pericolosi al mondo, tra cui vi sono anche lo Squalo Bianco insieme al Leuca, allo squalo Tigre, e al Longimano.
Lo squalo azzurro, la Verdasca è una specie molto diffusa nei nostri mari, soprattutto nel Mar Adriatico ed uno degli squali più a rischio di estinzione dato che ogni anno ne vengono uccisi circa venti milioni di esemplari a causa della crudele pratica dello shark finning.
Appartenente alla famiglia Sphyrnidae, lo squalo martello è stato avvistato nel Canale di Sicilia, intorno alle coste di Lampedusa sebbene abiti principalmente nelle coste africane.