Tutti o quasi vorremmo lavorare all’aria aperta, a contatto con gli animali, lottando per la loro tutela e salvaguardia.
La buona notizia è che tutto ciò è ovviamente possibile, esistono infatti tanti professionisti, dal biologo marino all’ecologo, che lavorano nel settore della conservazione animale e ambientale.
Ma siamo sicuri che sia tutto rose e fiori?
Ciao ragazzi, io sono Alessandro, questo è Keep the planet e oggi parliamo dei 5 svantaggi di lavorare nella conservazione ambientale.
Leggi l’articolo o guarda il video:
Attenzione, alla fine del video ti svelerò anche il motivo principale per cui tutti gli svantaggi descritti perdono di importanza.
Viste da lontano, le vite di coloro che lavorano a contatto con la natura sono meravigliose e invidiabili.
Chiusi dentro le 4 mura del proprio ufficio, è facile cadere in tentazione e idealizzare un mondo vissuto all’aria aperta.
Purtroppo però, la percezione che ci arriva da una cartolina o da un post Instagram non sempre rappresenta la situazione reale.
Lavorare per la tutela della natura infatti comporta sacrifici e problemi che difficilmente vengono percepiti dall’esterno.
I 5 svantaggi di lavorare nella conservazione ambientale
Primo grande problema di questo settore, la mancanza di fondi.
Nonostante la nostra vita e la nostra salute sia strettamente dipendente dalla qualità dell’aria che respiriamo, dalla purezza dell’acqua che beviamo e dalla salubrità dei cibi che mangiamo, i fondi investiti nella tutela della qualità dell’ambiente non rispecchiano le reali necessità della conservazione ambientale.
C’è un grande bisogno di sostenibilità, la gente comune se ne è accorta, ma quelli che stanno ai piani alti, sono solo capaci di riempirsi la bocca di grandi paroloni e di grandi promesse, quando poi nella realtà andiamo a stringere, andiamo a vedere i fatti, ci sono delle grandi opportunità inespresse.
In termini pratici, questo significa che non tutto quello che si potrebbe e dovrebbe fare si fa.
Ti faccio un esempio pratico della mia zona:
Da oltre 20 anni, qui nel Marche, più precisamente davanti alle coste del Monte Conero, si parla della creazione dell’Area Marina Protetta.
Dopo tante chiacchiere, tira e molla, diverse opinioni, il risultato è il nulla. Un’area Marina protetta porta ricchezza al territorio, tutela ambientale, più risorse, più lavoro, ma siamo in Italia.
Seconda problematica, che deriva dal primo problema, sono le poche opportunità di lavoro.
Quando non si investono fondi nella tutela ambientale, nella sostenibilità e nella progettazione di un futuro per le prossime generazioni, questo in termini lavorativi si trasforma in poche occasioni per coloro che vorrebbero lavorare in questo settore.
I posti di lavoro sono pochi, anche se ne servirebbero molti di più, la competizione è alta, e quindi per farcela serve tanta determinazione, passione e perseveranza.
Terzo problema, sempre connesso agli altri, è la conseguente instabilità lavorativa.
Quando un paese non investe nel futuro, quando obbliga centinaia di migliaia di giovani ad emigrare, quando mette gli interessi di pochi davanti a quelli di molti, si innesca una spirale negativa fatta di precarietà, poche opportunità e sfiducia.
Molti lavori nel campo della conservazione ambientale sono a progetto, stagionali, ad obiettivo, e non sempre queste opportunità si trasformano in rapporti di lungo corso.
Vivere di sogni di bello, a volte anche necessario, ma se questi sogni non si trasformano poi in opportunità concrete, è normale e condivisibile mollare.
Questa situazione di instabilità ci porta alla quarta problematica, la flessibilità geografica.
Per qualcuno il doversi spostare da una nazione all’altra per lavorare potrebbe rappresentare un vantaggio fatto di nuove avventure e conoscenze, per altri, meno. Io per predisposizione caratteriale amo viaggiare, visitare nuovi luoghi e vivere nuove esperienze, ma mi rendo conto che questa vita non fa per tutti.
Se ami la stabilità lavorativa e geografica, forse, il mondo della conservazione ambientale non è la scelta migliore. In questo settore purtroppo o per fortuna viaggiare è necessario non solo per seguire le varie opportunità lavorative, ma anche per formarsi, imparare nuove cose e crescere professionalmente.
Se stai pensando di iscriverti a Biologia marina, o Scienze Naturali, valuta attentamente questo aspetto.
Quinto problema: servono soldi e tempo specialmente all’inizio della carriera per entrare nel mondo del lavoro.
Nel settore della conservazione la migliore strategia per iniziare una carriera professionale è quella di iscriversi e partecipare a diverse esperienze di volontariato ambientale.
Fai volontariato ambientale
Grazie al volontariato ambientale non ci si limita ad acquisire nuove competenze ed esperienze utili per arricchire il proprio curriculum e trovare lavoro, ma si creano relazioni umane fondamentali per avere successo.
Grazie al volontariato ambientale ci si trasforma da informale curriculum in una persona reale, una persona su cui si può contare.
Diverse ricerche hanno evidenziato e confermato che il volontariato ambientale è la strategia numero uno per trasformare una passione in un lavoro vero e proprio.
In questo contesto, l’altra faccia della medaglia, è non tutti possono permettersi sia in termini economici sia in termini personali di fare volontariato.
Se ti trovi in questa situazione, valuta attentamente prima di prendere questa strada.
Dopo aver analizzato questi svantaggi, sei ancora deciso o decisa di seguire questo percorso, io sarò felice di aiutarti.
Sono passati ormai 11 anni dalla mia laurea in biologia marina, ho fatto tante esperienze ed errori, grazie a tutto quello che ho imparato durante il mio cammino ho deciso di creare il progetto Keep the Planet, che tra le varie attività offre supporto ai giovani e meno giovani che vogliono intraprendere un percorso nella tutela ambientale.
Chi si iscrive viene inoltre inserito in un gruppo telegram riservato dove periodicamente pubblico offerte di lavoro sempre nel settore della tutela di natura e animali.
All’inizio dell’articolo ti avevo promesso anche un motivo per dimenticarsi degli svantaggi elencati e passare all’azione.
Questo motivo è la gratificazione personale di investire il proprio tempo, la propria vita, ad un obiettivo più grande.
Il lavoro occupa la maggior parte del nostro tempo, tempo che è la risorsa più importante che abbiamo. I soldi vanno e vengono, ma il tempo no, è l’unica risorsa che non possiamo guadagnare o risparmiare per un periodo successivo.
Il tempo passa inesorabile, se ne frega delle nostre emozioni, dei nostri desideri, lui passa, avanza, non guarda in faccia a nessuno.
Noi comuni mortali abbiamo solamente un modo per rallentare il tempo, l’unica cosa che possiamo fare è amare le nostre giornate e il nostro lavoro.
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