La Bolivia (ufficialmente denominato Stato Plurinazionale della Bolivia), è uno Stato dell’America meridionale, con capitale legislativa la città di Sucre e capitale governativa la città di La Paz. I confini terrestri di questo Paese, sono a nord e a est con il Brasile, a sud con l’Argentina e il Paraguay e a ovest con il Perù e il Cile. La Bolivia non ha sbocchi sul mare, anche se, nel 2010 ha stretto un accordo con il Perù per l’utilizzo del porto di Ilo.
Problemi e tutela ambientale in Bolivia
Dal punto di vista climatico la Bolivia possiede una delle maggiori diversità del pianeta: in linea generale, al nord c’è un clima tipicamente amazzonico, caratterizzato da brevi stagioni secche e precipitazioni; al sud c’è un clima più mite e secco. La diversità del clima, permette lo sviluppo al suo interno di flora e fauna selvatica variegatissime, nonché di specie vegetali coltivabili, sia tipiche dei climi continentali e temperati (come la patata o l’avena), sia tipiche dei climi mediterranei (come la vite e l’olivo), che dei climi tropicali (ad esempio il cacao e il banano).
La Bolivia è dunque nota come un paese con un alto tasso di biodiversità. Attualmente in Bolivia sono state classificate circa più di 20000 specie di piante; e ci sono poi diverse specie di uccelli, pesci, mammiferi, rettili e quasi 200 specie di anfibi.
Questa enorme diversità biologica, come per altri paesi del bacino amazzonico, è però fortemente minacciata in Bolivia. Uno dei problemi ambientali principali è la deforestazione, soprattutto delle foreste tropicali. Ma non solo perché anche l’espansione della frontiera agricola, l’agroindustria, le imprese del legname, la caccia, il surriscaldamento climatico, sono gravi problemi che danneggiano l’habitat naturale del Paese.
Per proteggere il proprio habitat naturale da questi problemi, il governo boliviano ha dichiarato una buona parte del territorio come protetto. Un parco nazionale boliviano è stato dichiarato anche patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, ossia il parco nazionale Noel Kempff Mercado. In questo Parco si stima che siano presenti circa 4000 specie di piante, tra cui bromelie, aracee e diversi tipi di palme. Nel Parco convivono tra l’altro 5 importanti ecosistemi che vanno dalla foresta pluviale, alla foresta tropicale e alla savana.
Per quanto riguarda la fauna selvatica il parco ospita più di 100 specie di mammiferi, tra cui lontre, delfini di fiume, tapiri, ragni, giaguari (ci sono anche esemplari del raro giaguaro nero). Nel parco sono poi presenti oltre 100 specie di uccelli; rettili come il caimano nero e numerosi serpenti; insetti e una notevole varietà di farfalle dai colori spettacolari; nonché numerose altre specie di animali in via di estinzione.
Anche la bellezza di questo parco è però continuamente minacciata, soprattutto dai bracconieri e da coloro che sfruttano illegalmente le foreste.
Volontariato ambientale e per la tutela degli animali in Bolivia
È possibile fare diverse esperienze di volontariato ambientale in Bolivia. Chi ama la natura o ha a cuore la tutela degli animali, può recarsi in questo luogo e partecipare ai numerosi progetti di volontariato organizzati da associazioni e enti che collaborano in Bolivia.
Una di queste esperienze, ad esempio, si può fare in un centro di salvataggio e riabilitazione, poco distante da Cochabamba, in cui ci si prende cura di animali feriti, maltrattati e abbandonati. Il centro si occupa prevalentemente di cani randagi, uccelli rapaci e tartarughe, ed ha come obiettivo principale la riabilitazione degli animali, per poi lasciarli in libertà quando è possibile.
Le attività dei volontari che prendono parte a questa esperienza, consistono principalmente nella collaborazione con lo staff dell’organizzazione ospitante nelle attività quotidiane del centro, come ad esempio: nutrire gli animali; fare loro il bagno; dedicare loro tempo per il gioco e portarli a spasso; accompagnare lo staff nella ricerca degli animali che sono stati abbandonati, feriti o lasciati per strada; pulire le gabbie; è poi possibile anche essere coinvolti nell’organizzazione di campagne sull’educazione e la sensibilizzazione della comunità locale nei confronti degli animali. Inoltre i volontari che partecipano a questa esperienza, possono assistere alla liberazione degli animali curati e pronti per essere rilasciati, anche se ci sono molti casi in cui gli animali non sono in grado di lasciare il rifugio, a causa delle gravi ferite subite (in questo caso gli animali vengono adottati o rimangono permanentemente presso il centro).
Un’altra esperienza particolare da fare in Bolivia, si trova poi presso il campo internazionale del Tunari Equestrian Centre, che è un centro equestre specializzato in ippoterapia. Qui oltre a stare a stretto contatto con gli animali, i volontari hanno la possibilità davvero unica di aiutare i bambini disabili nel loro percorso terapeutico, dando lezioni di equitazione. Questa esperienza dà ai volontari che vi prendono parte una duplice opportunità: oltre a prendersi cura dei cavalli, i volontari collaboreranno nel raggiungimento dell’obiettivo del centro, che è in particolare l’assistenza ai bambini e lo sviluppo delle loro capacità cognitive e motorie tramite l’equitazione.
La presenza dei volontari in questo centro è molto richiesta considerata la mole di lavoro che ogni giorno si deve svolgere. I volontari in questa esperienza sono quindi chiamati a svolgere attività di ogni tipo: costruzione di recinzioni di legno per i cavalli; costruzione dei pavimenti per la stalla e sistemazione dei tetti che hanno bisogno di manutenzione; interazione con i bambini; assistenza nelle sessioni di terapia con i cavalli; organizzazione di eventi. Inoltre i volontari hanno la possibilità di cavalcare i cavalli.
I volontari in questa esperienza vengono ospitati da una famiglia locale, e questo dà la possibilità a chi partecipa di immergersi totalmente nella cultura e nelle usanze tipiche boliviane.
Un’esperienza che riguarda la tutela dell’ecosistema boliviano, si può fare poi a Pando per la tutela della foresta amazzonica. Qui ci sono diversi progetti legati alla salvaguardia della biodiversità e alla tutela ambientale, e che puntano allo sviluppo comunitario per dare alla popolazione locale le conoscenze tecniche adeguate al fine della conservazione e dello sfruttamento sostenibile delle risorse naturali. L’obiettivo di questi programmi è però anche quello di rafforzare il piano di gestione della foresta, tramite un’intesa attività di collaborazione e coordinamento con le istituzioni locali.