La Cambogia (ufficialmente denominata il Regno di Cambogia) è uno Stato del sud – est asiatico con captale la città di Phnom Penh. Questo Stato, che è tra i più popolosi al mondo, confina a nord con Thailandia e Laos, a est e a sud con il Vietnam e il golfo del Siam, e ad ovest con la Thailandia.
L’ambiente della Cambogia è caratterizzato da una vasta biodiversità, sia di specie animali che vegetali.
In particolare, la flora di questo Paese, soprattutto al sud, è condizionata dall’agricoltura, ossia dalle colture di riso, e di altri cereali come il tabacco e il granturco.
Nella parte settentrionale del paese invece, si trovano foreste di sempreverdi. Ci sono poi lungo la costa foreste di mangrovie; mentre lungo i fiumi dell’entroterra si trova il loto della Cambogia, che è considerata una pianta sacra dalla popolazione locale.
In Cambogia c’è anche una grande varietà di specie animali.
Ci sono anche animali di grossa taglia come elefanti, leopardi, tigri e buoi selvatici. Inoltre, nelle acque del grande fiume Mekong, si possono vedere i rari delfini dell’Irrawwadi.
La Cambogia ospita poi una popolazione di volatili numerosa, che include pellicani, aironi, gru, pappagalli tropicali e martin pescatori. Sono comuni anche cormorani, fagiani e galli cedroni. Anche i serpenti sono molto comuni in Cambogia, in particolare, in questo Paese si trovano quattro specie particolarmente letali per il loro veleno: il cobra, il cobra reale, la vipera di Russell e il bungaro fasciato.
Problemi e tutela ambientale in Cambogia
In Cambogia sussistono attualmente diversi problemi ambientali: i bombardamenti subiti in passato ed il fenomeno del bracconaggio, hanno infatti ridotto drasticamente la popolazione di animali. Inoltre il sovra popolamento del Paese, comporta lo sfruttamento delle risorse naturali oltre i limiti sostenibili, ed è causa di inquinamento.
Nonostante ciò la Cambogia è uno Stato molto attento al tema della tutela ambientale. Questo Paese è infatti uno tra i primi Stati del sud – est asiatico ad aver avviato la creazione di aree protette.
In particolare, nel 1993 un decreto Reale ha istituito un sistema nazionale di più di venti aree protette. Negli anni successivi questo processo di creazione delle aree protette è andato avanti, e di recente il Ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca cambogiano ha individuato una serie ulteriore di aree per la conservazione della biodiversità, la protezione delle foreste, la conservazione genetica e la protezione degli habitat.
Volontariato ambientale in Cambogia
Un progetto di volontariato ambientale a cui partecipare in Cambogia si svolge presso la comunità locale dell’Isola di Koh Sdach. Qui i volontari che lo desiderano, possono collaborare con l’organizzazione ospitante e proteggere l’ecosistema marino cambogiano.
Una parte del programma prevede attività subacquee (per chi ha le condizioni fisiche e le competenze adatte per svolgerle). In particolare i volontari possono partecipare alle attività di ricerca e di raccolta dei dati; ma anche alla rimozione dei detriti e delle attrezzature da pesca abbandonante, che spesso mettono in pericolo la fauna e la flora marina.
Un’altra parte del progetto (in cui non sono richiesti particolari requisiti), prevede poi attività a favore della comunità locale, tra cui: condurre workshop su temi ambientali; partecipare a lavori di ristrutturazione; pulizia delle spiagge e molto altro.
In questa esperienza i volontari vivono su delle palafitte costruite sull’acqua, che sono alloggi a tutti gli effetti, dotati di elettricità e bagni.
Un’altra esperienza di volontariato da fare in Cambogia si può fare a Phnom Penh. Questa esperienza, permette ai volontari di conoscere la cultura locale e promuovere attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale
In particolare l’esperienza è organizzata da un’associazione, CYA (Cambodia Youth Action), che dal 2010 promuove lo sviluppo sostenibile delle comunità rurali, coinvolgendo volontari locali e internazionali nella realizzazione di programmi di educazione, protezione ambientale e miglioramento delle condizioni di vita della popolazione.
I volontari sono coinvolti in attività di volontariato riguardanti l’educazione ambientale e la promozione dell’eco-turismo, e quindi sono chiamati a dare il proprio contributo, ad esempio, nei programmi di sensibilizzazione nelle scuole; oppure nella coltivazione delle mangrovie e nelle piantagioni di rafano, situate all’interno di comunità agricole.
In questa esperienza i volontari hanno dunque la possibilità di incontrare e interagire con la comunità agricola locale e con i gruppi di pescatori; fornire il proprio supporto alle attività di educazione ambientale e di sensibilizzazione; partecipare a giornate di volontariato in ambito di protezione e salvaguardia ambientale: nelle attività nelle scuole; collaborare nella coltivazione delle mangrovie, o nelle attività agricole presso le piantagioni di rafano.
Durante il soggiorno i volontari vivono all’interno di pensioni economiche o presso la sede dell’Associazione, in camere condivise. Inoltre vengono forniti pasti giornalieri, a base di cucina tipica cambogiana.
Volontariato con gli animali in Cambogia
In Cambogia è poi possibile fare diversi tipi di esperienze di volontariato con gli animali. D’altra parte in questo Paese diverse sono le specie animali minacciate dall’uomo, che con il bracconaggio e lo sfruttamento scellerato delle risorse naturali, danneggia l’habitat naturale del territorio. Le specie animali estremamente rare presenti in questo Paese sono veramente tante, ad esempio, ci sono l’ibis gigante, il leopardo nebuloso e il banteng, una specie di bue selvatico, di cui sono rimasti al mondo meno di cinquemila esemplari allo stato brado.
Per cercare di proteggere questa inestimabile ricchezza biologica, la Cambogia ha istituito una fitta rete di arre protette, riserve naturali, oasi e parchi nazionali, in cui gli amanti degli animali provenienti da tutto il mondo, possono prestare la propria opera di volontariato.
In Cambogia esistono infatti diversi progetti di volontariato, come quello per la tutela dell’orso nero Asiatico.
Questo orso, chiamato anche orso della luna per la caratteristica macchia bianca presente sul petto, subisce in Asia delle vere e proprie torture. Infatti è molto gettonata la sua bile, utile nella produzione dei cosmetici, ed il modo in cui viene estratta dagli animali e veramente crudele, perché questi praticamente vengono lasciati in delle gabbie, fino a morie.
In particolare, un’esperienza di volontariato utile per la tutela di questo animale, è quella con l’associazione Free the bears, che gestisce un centro (il Phnom Tamao Wildlife Rescue Center) per il recupero degli orsi prelevati dalle fattorie abusive, al traffico illegale di animali, oppure salvati dalle trappole dei bracconieri.