Un articolo di Alessandro Nicoletti, fondatore di Keep the Planet, sulle opportunità di volontariato ambientale in Europa.
Fare volontariato ambientale non significa necessariamente partire per mete lontane ed esotiche perché sono molti i progetti di conservazione ambientale qui da noi in Europa.
La lista delle specie in pericolo di estinzione è lunga e molte associazioni sono attive per la loro conservazione.
Prendiamo il caso della foca monaca in Mar Mediterraneo, o la lince iberica in Spagna.
Sono diversi i posti dove poter fare volontariato in Europa, dai parchi nazionali ai santuari naturalistici per animali.
I parchi nazionali sono quelle aree naturali protette dalla legge per motivi naturalistici.
In Italia ad esempio uno dei parchi più importanti è il Parco Nazionale d’Abruzzo dove risiedono gli ultimi esemplari di orso bruno marsicano, oppure in Polonia dove troviamo il Parco Bialowieza, il più antico parco nazionale della Polonia, famoso per essere il luogo in cui il bisonte europeo, il più grande mammifero terrestre europeo.
I santuari naturalistici invece rappresentano un luogo dove principalmente vengono accolti diversi tipi di animali, dagli ex animali da reddito (mucche, asini, cavalli, maiali, capre, galline, conigli) tenuti in cattive condizioni e quindi liberati, oppure specie selvatiche che hanno bisogno di cure.
Pensiamo ad esempio agli animali investiti da un auto, oppure tenuti illegalmente in cattività.
Sono gestiti generalmente da enti no profit, in cui possono partecipare alle attività anche persone volontarie che si vogliono dedicare alla cura di questi animali.
Per essere definito “santuario”, il luogo di accoglienza per gli animali deve rispettare determinati valori.
Infatti la filosofia che ispira i santuari naturalistici è quella di considerare gli animali come dei soggetti dotati di una propria dignità, personalità, nonché parte integrante dell’ecosistema terrestre, e che perciò necessitano particolarmente di tutela.
Per queste ragioni tutte le strutture devono garantire la migliore qualità di vita agli animali ospitati, avendo riguardo delle loro specifiche esigenze.
Gli animali accolti dai santuari non vengono acquistati, ma generalmente individuati tramite i casi di sequestro, chiusura di allevamenti e tramite i ritrovamenti.
Nessun animale viene utilizzato e sfruttato in alcun modo, infatti uno degli obiettivi principali dei santuari è quello di curare i propri ospiti inserendoli in grandi recinti con poche divisioni per tendere il più possibile alla convivenza interspecifica, e soprattutto liberi di fare quello che vogliono.
Ma i santuari naturalistici sono solo tra le più recenti conquiste ottenute nel continente europeo, dove la tutela degli animali è diventata sempre più con il passare del tempo un valore primario anche grazie all’attività dei volontari.
Ed infatti oggi – nonostante persistano dei fenomeni di sfruttamento degli animali – in tutte le zone dell’Europa esistono associazioni, organizzazioni, centri di accoglienza e assistenza, fattorie, campi di lavoro, luoghi in cui gli animali vengono tutelati e protetti, ed in cui chiunque abbia a cuore queste creature, può dare spontaneamente il proprio contributo.
Partecipare ad un progetto di volontariato con gli animali è un’esperienza unica e formativa.
Come volontario si ha la possibilità di entrare in contatto con animali unici al mondo, combattere la crudeltà su di loro, la negligenza, la riproduzione sconsiderata e l’abbandono tramite salvataggi, riabilitazione e cure veterinarie.
Si possono promuovere campagne di sensibilizzazione per porre fine all’utilizzo industriale del bestiame e salvare gli animali vittime di abusi.
Altre volte sono dei veri e propri progetti di conservazione faunistica con lo scopo di far crescere il numero di individui di alcune delle specie in pericolo di estinzione per poi liberarli in natura per il ripopolamento.
Noi di Keep the Planet abbiamo selezionato le associazioni e gli enti che accettano volontari in Europa e non solo per la conservazione di animali e ambiente.
Se desideri diventare parte attiva del cambiamento, diventa socio dell’associazione e accedi al database riservato ai soci.
Come si può diventare volontario per un’associazione per la tutela degli animali?
I passi per diventare volontario in un’organizzazione, si possono riassumere così: innanzitutto, è necessario individuare l’associazione più adatta alle proprie inclinazioni, e cioè che prevede le attività che ci appassionano maggiormente.
Ormai su Internet le associazioni in genere forniscono tutte le informazioni utili, ed è molto facile individuare quelle più vicine a sé.
Successivamente è necessario contattare l’associazione individuata, ogni ente per la tutela degli animali ha la propria modalità di selezione dei volontari.
Per diventare volontario è necessaria la voglia e la volontà, ma bisogna anche ricevere una formazione.
All’interno delle associazioni per la tutela degli animali ci sono molti ruoli da ricoprire. In alcune di queste si può partecipare a un corso informativo in cui si conoscono più approfonditamente i lavori da svolgere, gli obiettivi, l’organizzazione e quale ruolo si potrebbe rivestire all’interno dell’associazione.
I ruoli esistenti sono di ogni tipo, e possono andare dal fornire notizie utili presso uno stand informativo, alla valutazione dell’evoluzione degli animali adottati per garantire il loro benessere, ma anche a compiti amministrativi e lavori di manutenzione delle strutture.
Ma questi sono solo alcuni modi di collaborare all’interno delle associazioni: si può aiutare in molti altri modi, ad esempio organizzando un mercatino per raccogliere dei fondi, organizzando eventi di beneficenza a favore dell’associazione per la tutela degli animali o offrendosi come casa famiglia per affidi provvisori in attesa dell’adozione definitiva.
Ovviamente figure specializzate quali medici veterinari, biologi eccetera sono particolarmente richieste, tuttavia anche chi non ha una preparazione universitaria non deve certo rinunciare a questo tipo di esperienza.
Volontariato in Italia
In Italia la popolazione si dimostra particolarmente sensibile al tema dello sfruttamento degli animali.
È stata infatti creata una vera e propria rete tra i santuari naturalistici presenti sul territorio, e, ciascun santuario o centro di recupero che voglia farne parte deve rispettare determinati criteri individuati nella carta dei valori.
Ci sono santuari in molte Regioni italiane: Lombardia, Toscana, Piemonte, Lazio.
Visitare i santuari è un’esperienza unica, in cui si possono vedere e conoscere gli animali in un contesto naturale, privo di gabbie e costrizioni, ed in cui ogni specie è libera di esprimere la propria personalità e vivere le proprie abitudini.
Si può partecipare come volontari alle attività dei santuari e dei centri di recupero italiani in diversi modi: inviando fondi per cibo, spese mediche e attrezzature; mediante la divulgazione o partecipando alle attività del santuario più vicino come volontari, quindi collaborando nelle attività di pulizia e somministrazione del cibo, oppure all’organizzazione di eventi e attività; si possono adottare a distanza gli animali, inviando fondi all’ente per tutte le spese necessarie e curando il mantenimento dell’animale.
Ma ci sono altre esperienze particolari che si possono fare in Italia, ad esempio esistono associazioni no profit volte allo studio e alla conservazione dell’ambiente marino. In tali centri, si può fare volontariato svolgendo attività di ricerca e monitoraggio delle creature marine, per tutelare queste specie.
Inoltre bisogna tenere conto che in Italia grazie alle campagne di sensibilizzazione contro gli abbandoni di animale, i casi sono diminuiti negli ultimi anni, ma rimangono comunque decine di migliaia di creature in una situazione di bisogno assoluto. In questo contesto, il lavoro dei volontari di tutta Italia è insostituibile. Ad esempio, per chi ama gli animali non c’è esperienza più bella che fare il volontario in una struttura come un canile, un rifugio o un’associazione che lavora per la loro protezione.
Il primo passo per diventare volontario con gli animali in Italia, è entrare in contatto con un’associazione, organizzazione o ente che opera sul territorio.
Sono varie le figure richieste: operatori (si occupano del centralino, del recupero di animali malati, feriti o in pericolo e dell’assistenza a tutti gli animali che sono nei reparti di degenza), collaboratori (che non partecipano ad attività di soccorso), assistenti (che lavorano come supporto ai veterinari) e promotori (che seguono la fondamentale attività di sensibilizzazione e raccolta fondi).
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Volontariato in Spagna
In Spagna le associazioni di volontariato sono decisive per la tutela degli animali, ed in particolare per la difesa dei cani (senza dimenticare la lotta delle associazioni e di buona parte del popolo spagnolo, per far cessare le corride).
Si pensi che in terra spagnola sino a pochi anni fa non era previsto il reato di maltrattamento o abbandono di animali.
Ancora peggio, è tutt’oggi consentito in alcuni canili municipali l’abbattimento dei cani rinvenuti abbandonati, se tra i 10 e i 19 giorni il proprietario dell’animale non si presenta a reclamarlo, o non si trova qualcuno che lo voglia adottare.
Contro questa legge nel 2016 il governo regionale di Madrid, ha emanato una normativa che proibisce ai canili il sacrificio dei cani abbandonati ed aumenta la sanzione per l’abbandono di questi animali.
Ma esistono anche diverse organizzazioni che si occupano della protezione di animali sfruttati e abbandonati in Spagna. Alcune sono vere e proprie comunità, che forniscono cure veterinarie, vaccinazioni e cibo ai propri ospiti. Altre sono movimenti di protesta e organizzazioni che prevedono diversi progetti.
Un progetto estremamente utile, è stato quello avviato per la tutela protezione e adozione dei levrieri in Spagna, che le associazioni di volontariato hanno applicato per il barbaro modo di una parte della popolazione di sfruttare questi animali. Infatti si è diffusa fino ai giorni nostri un’usanza antica, ossia quella che vedeva i contadini spagnoli uccidere i levrieri quando divenivano inutili, impiccandoli come buono auspicio per le future stagioni di caccia.
Comunque chi vive o vuole andare a prestare la propria opera di volontariato in Spagna, può partecipare alle attività delle associazioni come volontario sia tramite la raccolta fondi, sia recandosi fisicamente nei luoghi di accoglienza per aiutare a migliorare i servizi ed offrire agli animali le cure necessarie.
Un caso di successo è il progetto di conservazione europeo per la reintroduzione della lince iberica che ha riscontrato degli effetti concreti nell’incremento del felino più minacciato d’europa.
Grazie all’opera delle istituzioni e dei volontari, è stato finalmente possibile ripopolare le esigue popolazioni selvatiche e aiutarle nella loro lotta per la sopravvivenza.
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Volontariato ambientale in Est Europa
In Est Europa la tematica della tutela degli ecosistemi e degli animali dallo sfruttamento è un argomento che sta coinvolgendo sempre di più le popolazioni.
D’altra parte in passato, in questa zona dell’Europa, sono stati perpetrati diversi crimini nei confronti degli animali che hanno portato alla nascita di diverse associazioni e organizzazioni di volontariato.
Si pensi ad esempio al problema del randagismo, che agli inizi degli anni novanta veniva “risolto” in Romania con massacri quotidiani, avvelenamenti di massa, uccisioni a colpi di arma da fuoco e uccisioni a tappeto nei canili.
O si pensi anche al traffico illegale dei cuccioli di cane provenienti da tutto l’Est Europa, e che è un problema ancora persistente in quelle zone.
Oggi esistono dei veri e propri campi di volontariato nei quali è possibile partecipare in diverse attività a stretto contatto con gli animali, ed esistono anche diverse associazioni, quali ad esempio quelle volte a contrastare il traffico illegale di cuccioli di cane, in molti Paesi est europei come Romania, Moldavia, Polonia e Russia.
Ci si può candidare tramite diverse organizzazioni internazionali per andare a prestare aiuto come volontari in Est Europa; oppure, è possibile rivolgersi ad uno dei numerosi centri presenti sul territorio per adottare un animale.
Un progetto molto interessante, è quello per veterinari che si svolge in Romania. Un’ottima occasione per chi vuole dare una mano alle cliniche veterinarie locali e fare un’esperienza formativa, assistendo alcuni dei veterinari più qualificati del paese.
Volontariato in Nord Europa
Per quanto riguarda il Nord Europa, il tema della tutela degli animali è da anni al centro delle attività sociali.
Esistono ad esempio centri di soccorso e riabilitazione per gli animali esotici, generalmente provenienti dal commercio illegale, dai laboratori di ricerca, circhi, zoo o direttamente da privati. In tali centri collaborano diverse figure professionali come volontari, veterinari e nutrizionisti.
Esistono ospedali per foche malate o abbandonate, eco-villaggi, ma anche fattorie dedicate alla salute e al benessere di ogni genere di animale.
Ad esempio in Norvegia esistono numerose fattorie in cui molti animali girano liberamente durante l’estate, ed in cui si può andare a collaborare nella cura di animali come mucche, cavalli, pecore, maiali, conigli, gatti, cani, ma anche, in alcuni casi, lama e pavoni.
Ci sono poi progetti in Olanda previsti per lavorare con le scimmie maltrattate, che vengono seguite durante tutto il processo riabilitativo, attraverso una cura costante, cui il volontario prende direttamente parte.
Oltre a fornire una casa e un supporto agli animali, alcune associazioni nord europee lavorano a stretto contatto con le organizzazioni di beneficenza per cercare di portare un cambiamento positivo nel mondo animale, attraverso campagne di sensibilizzazione, la ricerca di sostegni governativi e sociali e così via
Volontariato in Europa del Sud (Grecia, Turchia, Portogallo)
Anche nel Sud dell’Europa la tutela degli animali è un tema che sta negli anni acquisendo un’importanza sempre maggiore.
D’altronde i popoli di questa parte della parte dell’Europa si sono dimostrati estremamente sensibili nei confronti della protezione degli animali.
Ad esempio nel 2015 in Turchia, durante una rappresaglia dovuta all’omicidio di un politico, un gruppo di donne volontarie si è introdotto sul luogo degli scontri per salvare centinaia di animali. Dopo il gesto iniziale delle donne del luogo, diversi gruppi di volontari e veterinari sono partiti da tutto il Paese per soccorrere gli animali in difficoltà, tanti volontari hanno mandato cibo per gli animali e alcuni ospedali hanno operato gratuitamente quelli rimasti feriti.
Oggi per chi vuole recarsi come volontario in queste zone, esistono diversi campi di lavoro per la protezione e la salvaguardia degli animali che danno questa possibilità.
Come in Grecia, dove esistono organizzazioni nate per la tutela della fauna selvatica, come ad esempio quelle per la salvaguardia dei volatili, in cui vengono fornite le cure necessarie agli animali malati e feriti.
Gli animali ricevono qui un primo aiuto e, se necessario, vengono inviati presso altri centri di cura presenti nel Paese, dove vengono poi rilasciati.
Oppure come in Portogallo, dove esistono associazioni dedite a raccogliere, curare e liberare animali della fauna autoctona portoghese che sono stati feriti o debilitati; e dove esistono enti per la promozione di campagne di sensibilizzazione al rispetto per la natura, che operano attraverso visite guidate, azioni di liberazione degli animali e programmi di volontariato.
Noi di Keep the Planet abbiamo selezionato le associazioni e gli enti che accettano volontari in Europa e non solo per la conservazione di animali e ambiente.
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