La Cina (ufficialmente denominata Repubblica Popolare Cinese), è uno Stato situato nell’Asia orientale con capitale Pechino.
È uno degli Stati più estesi al mondo per superficie, ed è soprattutto il paese più popoloso del pianeta, avendo una popolazione che supera il miliardo di persone.
Famoso per la sua politica sociale ed economica unica al mondo, la Cina dopo uno sviluppo economico sfrenato che ha portato il paese sul collasso ecologico, ha finalmente capito che lo sviluppo senza la sostenibilità non ha futuro e infatti proprio in questi ultimi anni il governo si è visto obbligato ad attuare una politica ecologica all’avanguardia capace di rimediare ai disastri del passato.
Disastri che hanno portato a livelli di inquinamento tra i più drammatici al mondo. Tuttavia, così come la Cina ha il primato di paese più inquinante al mondo, ha anche i mezzi e le risorse per uscire dal disastro ecologico e intraprendere una via sostenibile.
Protezione e tutela ambientale in Cina
L’habitat naturale della Cina, è vasto e diversificato: la vegetazione, va dalle steppe della foresta e i deserti dei Gobi e del Taklamakan, situate nel nord del Paese, alle foreste subtropicali e umide del sud. Ma in questo Stato il paesaggio è costituito anche da praterie, laghi d’acqua salata, spiagge, nonché da una grande varietà di fauna selvatica.
Le specie animali presenti in questo territorio sono diverse, e comprendono il famoso panda gigante, il rinopiteco dorato e la tigre della Cina meridionale. Ci sono poi alcuni animali, che si trovano solo nei pressi delle paludi, dove trovano terreno fertile per nidificare, come la gru collo nero e le oche indiane. Ci sono poi diverse specie di animali in via d’estinzione, come il cavallo di Przewalski, l’asino selvatico asiatico e il cammello della Battriana.
Sin dagli anni 70’ in Cina è stato avviato un processo di industrializzazione che ha comportato una crescita economica impressionante, tanto da rendere questo Paese uno dei più potenti al mondo. Tuttavia il processo d’industrializzazione avviato dalla Cina, ha comportato anche l’avanzare di diversi problemi ambientali, causati dallo sfruttamento intensivo delle risorse naturali, nonché da un enorme aumento dei prodotti di scarto derivanti dai processi industriali. Le conseguenze ambientali della politica economica avviata dalla Cina, si sono manifestate soprattutto con un aumento dei rischi per la salute di persone e animali, nella maggiore possibilità di esposizione a disastri ambientali, in disagi connessi ai mutamenti climatici.
Il Governo cinese sta compiendo numerosi sforzi per creare una politica ambientale adeguata e rispettosa dei trattati internazionali. Tuttavia, soprattutto a causa del numero delle persone che vivono in questo luogo (che è il più popoloso al mondo) e del consumismo, i risultati si mostrano lenti e non sufficienti a recuperare e conservare un’ambiente sufficientemente salubre.
Parchi nazionali, riserve naturali e aree protette in Cina
Per i suddetti motivi, in Cina, l’Amministrazione Statale per la Protezione dell’Ambiente (State Environmental Protection Administration – SEPA), si è posta come obiettivi principali la conservazione della natura e la prevenzione dell’inquinamento ambientale; il rafforzamento della sorveglianza sulla sicurezza nucleare e l’applicazione di normative ambientali; la salvaguardia dei diritti ambientali e dell’interesse dei cittadini; la promozione dello sviluppo sostenibile della società, dell’economia e dell’ambiente.
Quindi in Cina, in tema di tutela ambientale, dagli inizi degli anni 80’, è stata creata dal governo un’ampia rete di parchi nazionali e riserve naturali. Tra i parchi ad esempio ci sono: il Badaling (un sito in cui sorge il tratto della muraglia cinese più visitato dai turisti provenienti da tutto il mondo) e le tombe della dinastia Ming (un sito archeologico), entrambi situati a Pechino; la località montana di Chengde e il parco nazionale di Beidaihe, entrambi situati vicino a Hebei; e ancora, il Parco nazionale di Wutaishan, che si trova vicino a Shanxi. Ci sono poi due oasi naturalistiche: Da Lian Tan Lu Shun Kou e Gu Lang Yu Dao; ed altre aree protette, come: Bao Tian Man; Luo Yang; Rong Cheng; Wuliangsuhainiaolei.
Volontariato ambientale in Cina
In Cina esistono numerosi programmi che danno la possibilità di svolgere esperienze di volontariato in tema di tutela e conservazione ambientale. Uno di questi è il programma di volontariato panda keeper, che rappresenta un’opportunità unica per gli amanti degli animali, e permette di prendersi cura degli esemplari di panda gigante dei centri di ricerca e allevamento nei pressi di Chengdu, dove ci sono: la base di Dujiangyan; il Centro di ricerca dei panda di Wolong. In particolare, la Base di Dujiangyan (Centro di Conservazione e Ricerca dei panda giganti di Dujiangyan) è stata fondata nel 2014, ospita circa 20 esemplari di panda, e si occupa principalmente di nutrire e addestrare questi animali per poi rilasciarli alla vita in cattività. Il Centro di ricerca dei panda di Wolong invece, nonostante in passato è stato devastato da un violento terremoto, ha riaperto da pochi anni. La Riserva naturale di Wolong, d’altra parte, è considerato il vero habitat naturale del panda gigante, ed oltre al programma di volontariato, qui i volontari possono fare anche esperienze di trekking nella natura.
Queste esperienze permettono quindi ai volontari di stare a stretto contatto con i panda, ma anche di incrementare le proprie competenze e conoscenze su questa specie, essendo affiancati nelle attività quotidiane da guardiani e ricercatori dello staff dell’organizzazione ospitante.
Le attività principali che i volontari sono chiamati a svolgere, possono riguardare: pulire e pesare il bambù fresco; dar da mangiare ai panda (di solito solo attraverso le sbarre di una gabbia apposta, per motivi di sicurezza); pulire le gabbie dei panda; raccogliere e pesare le feci dei panda (uno dei principali modi per monitorare il benessere dei panda). Le attività previste da questi programmi, sono comunque commisurate agli obiettivi giornalieri principali della base e alla situazione dei panda al momento del volontariato.
Durante la giornata i volontari hanno modo di imparare tantissime cose interessanti sui panda e sul loro comportamento, osservandoli e stando a contatto con loro. Inoltre i guardiani e i ricercatori dell’organizzazione ospitante, sono sempre presenti e pronti a rispondere a tutti i bisogni e le curiosità dei volontari su questi magnifici animali.
Queste esperienze sono particolari anche per la natura stessa dei panda, che sono animali estremamente delicati (nonostante la loro mole), e hanno bisogno di un ambiente tranquillo e quieto per vivere bene. I volontari che partecipano a queste esperienze, dovranno stare dunque attenti a non fare rumori o movimenti improvvisi che potrebbero innervosire o spaventare i panda; a non avvicinare (e non tirate via) il cibo ai panda a meno che non siano gli stessi guardiani a dire di farlo: ciò potrebbe infatti scombinare la dieta e le abitudini alimentari di questi animali, fino a farli ammalare. Inoltre i panda hanno un olfatto molto sensibile: per cui è sconsigliato l’utilizzo di profumi, creme profumate o smalti per le unghie.