La Namibia è uno Stato dell’Africa meridionale, la cui capitale è Windhoek. Confina a nord con l’Angola e lo Zambia, a est col Botswana e a sud col Sudafrica; a ovest si affaccia sull’Oceano Atlantico.
La flora e la fauna della Namibia sono ampiamente diversificate in funzione delle diverse zone climatiche che attraversano il Paese.
Nelle zone del deserto del Namib, ad esempio, si trova una delle piante più insolite del pianeta, la Welwitschia mirabilis, endemica del deserto dell’Angola, e considerata una delle piante più antiche e longeve esistenti.
In Namibia, ci sono poi oltre cento specie di alberi, come l’Acacia erioloba, la Terminalia, il fico gigante e il baobab africano. La zona dell’Okavango poi ospita graminacee da palude, papiro e ninfee. Non mancano zone coperte da savana (in particolare nel Parco nazionale d’Etosha).
La fauna originaria della Namibia ha molto sofferto le battute di caccia grossa organizzate dagli europei fra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Gran parte della fauna dell’Africa subsahariana, è comunque ancora sussistente, e nel Namib sono presenti numerose specie endemiche.
Ad esempio vivono in abbondanza in questo Paese, i grandi felini africani, ed in particolare il ghepardo, che è ancora molto diffuso soprattutto nella zona dell’altopiano Waterberg, nonostante l’espansione delle fattorie. Numerosi sono anche i carnivori di piccola taglia, come i gatti selvatici, le genette, i suricati, gli sciacalli e le mellivore.
Antilopi e gazzelle sono presenti in abbondanza anche al di fuori delle aree naturali protette. Altri erbivori includono giraffe, zebre, facoceri ed elefanti. Dopo una scomparsa quasi totale, i rinoceronti bianchi sono stati reintrodotti nel Parco nazionale d’Etosha con ottimi risultati, tanto che oggi l’Etosha è qualificato come donatore, ossia cede rinoceronti ad altre riserve. Nel Damaraland si trovano anche alcuni rinoceronti neri.
Lungo le coste, c’è un ricco ecosistema che riesce a sostentare molti mammiferi marini, fra i quali diverse specie di delfini. Da Walvis Bay procedendo verso nord si incontrano poi molte colonie di otarie, la più grande delle quali si trova a Cape Cross.
Aree naturali protette
La Namibia è stato il primo paese del mondo a citare esplicitamente la protezione dell’ambiente naturale nella propria costituzione. Il piano di conservazione della Namibia è basato sul principio del Community Based Natural Resource Management (“gestione comunitaria delle risorse naturali”), che prevede una gestione ampiamente decentralizzata delle risorse ambientali del paese. Gran parte del territorio della Namibia è incluso in aree naturali protette, parchi nazionali, e riserve faunistiche private. I due principali parchi nazionali sono il Namib-Naukluft (il più grande del continente), che include buona parte del deserto del Namib e dei monti Naukluft, e l’Etosha, nella parte settentrionale del paese.
Esperienze di volontariato ambientale in Namibia
Ci sono molte esperienze di volontariato ambientale da fare in Namibia, in particolare con gli animali. Un progetto a cui è possibile partecipare ha come obiettivo quello di contribuire alla protezione degli elefanti del deserto, mediante misure utili a favorire la convivenza con i locali, e garantendo quindi la sopravvivenza della specie.
Infatti il problema maggiore di questa regione desertica è l’accesso all’acqua, rara e preziosa, e gli elefanti assetati sono spesso costretti a cercare da bere presso gli insediamenti umani, creando involontariamente dei danni significativi e lasciando le persone in situazioni talvolta critiche, senza accesso all’acqua. Questi incidenti creano importanti tensioni e situazioni di crisi che possono portare all’intervento delle autorità, e all’uccisione degli elefanti.
Lo scopo dei progetti è di proporre delle soluzioni volte a proteggere sia le fonti di approvvigionamento d’acqua della popolazione, che gli elefanti.
Un’esperienza di volontariato di questo tipo di può fare a Swakopmund. Il progetto inizia con una riunione informativa sulla sicurezza, le mansioni, ecc.
La prima parte è dedicata al progetto di costruzione. I volontari collaborano nella costruzione dei muri protettivi intorno ai punti di approvvigionamento d’acqua delle fattorie e della comunità (pompe, mulini, serbatoi), per impedire agli elefanti di danneggiare le strutture.
La seconda parte del progetto è detta patrol week, e consiste nel seguire (a piedi o in 4×4) diversi branchi di elefanti che popolano la regione per monitorare i movimenti degli animali, e altri eventi importanti come la nascita, la morte, la riproduzione. Con queste informazioni è possibile identificare le fattorie e le zone abitate visitate dagli elefanti, e si può organizzare in queste zone la costruzione di muri protettivi. I dati raccolti sono importanti anche per le autorità perché danno numeri precisi relativi alla presenza degli animali nella regione.
Volontariato ambientale in una Riserva naturale in Namibia
In Namibia ci sono poi numerose organizzazioni che hanno come obiettivo la conservazione della fauna selvatica e migliorare la vita dei San Bushman, la comunità più antica al mondo. Una di queste organizzazioni, ad esempio, opera nell’area di Naankuse, vicino alla capitale della Namibia, Windhoek, e porta avanti diversi programmi: conservazione della fauna selvatica, sostegno ai bambini in una struttura scolastica, gestione e sviluppo di una clinica sanitaria.
Il progetto Wildlife Conservation, in particolare, si svolge in un santuario, il Wildlife Sanctuary, situato in una riserva nei pressi di Windhoek, che offre un rifugio sicuro per vari esemplari a rischio e in difficoltà. L’organizzazione concentra tutti gli sforzi verso la riabilitazione a lungo termine, ma purtroppo non tutti gli animali sono in grado di essere rimessi in libertà.
I volontari in questa esperienza si rendono disponibili per aiutare lo staff durante le varie attività giornaliere, e, in particolare, hanno la possibilità di affiancare lo staff nelle seguenti attività: preparare i pasti quotidiani; dare da mangiare agli animali; portarli a passeggio; mantenere pulite le recinzioni; costruzione di nuovi impianti; fornire le cure necessarie agli animali in difficoltà; interazione con gli animali
I volontari, inoltre, hanno l’opportunità di fare un viaggio nel centro di ricerca Neuras, che si trova nel sud della Namibia, in uno scenario davvero spettacolare. Qui sono coinvolti in attività di ricerca come raccolta ed elaborazione di dati, camera trapping, esplorazione del terreno e dell’ambiente, game counting e monitoraggio dei carnivori. I volontari che partecipano ad esperienze di volontariato di questo tipo, hanno poi la possibilità di visitare le famose dune di sabbia rossa a Sossusvlei.
Vorrei venire a vivere lì fare volontariato paese stupendo co sono sto un mese 94 mi sono innamorato
Mi sono innamorato di questo paese visitandolo nel 94 e vorrei fare parte del gruppo