Il continente oceanico è popolato da numerose specie di animali diverse, che rappresentano tra le principali attrazioni per i visitatori internazionali.
Ci sono molti zoo, parchi, campi di lavoro e santuari naturalistici in cui ci si prende cura degli animali, ed in cui è possibile andare a fare un’esperienza di volontariato ambientale in quest’area del pianeta.
In Australia ad esempio vi sono zoo sia pubblici che privati.
Alcuni zoo australiani ospitano specie esotiche come grandi felini ed elefanti, mentre in altri vi sono per lo più animali e uccelli tipici australiani. Gli zoo e i parchi naturalistici dell’Australia svolgono importanti attività di ricerca ed istruzione ai fini della conservazione delle specie a rischio di estinzione. Qui si possono vedere koala, canguri, vombati e altri straordinari animali australiani.
Estremamente caratteristico è il National Zoo and Aquarium alla periferia di Canberra, che rappresenta l’unico esempio di zoo e acquario combinati.
Qui sono presenti numerose specie di animali esotici, nonché di specie marine.
Ogni giorno si tengono lezioni con i guardiani degli animali e tour, mentre in determinati orari i visitatori possono dare da mangiare agli animali.
Inoltre, sempre a Canberra, si possono ammirare alcuni dei più grandi rettili australiani al Canberra Reptile Zoo e all’Australian Reptile Centre.
In Oceania sono poi presenti diversi santuari naturalistici in cui ci si può recare come volontari.
Un esempio è il Lone Pine Koala Sanctuary di Brisbane, che rappresenta la riserva di koala più grande al mondo e ospita circa cento esemplari, oltre a un’ampia varietà di animali australiani.
Il David Fleay Wildlife Park e il Currumbin Wildlife Sanctuary a Gold Coast nel Queensland, sono altri due luoghi in cui ammirare i tipici animali australiani quali i canguri, i koala e i vombati.
In Oceania, e soprattutto in Australia dove c’è una grande parte della popolazione vivente di questo animale, c’è molta attenzione alla tutela del koala.
Infatti a causa della continua crescita edilizia nei paesi oceanici, tantissimi alberi vengono ogni giorno abbattuti per far spazio a distese di cemento.
Questa condizione è sfavorevole alla riproduzione della specie, e di conseguenza i koala stanno diminuendo in modo spaventoso anche a causa dell’incremento di incidenti stradali e delle aggressioni dei cani domestici.
A ciò si aggiunge che i koala soffrono spesso di clamidia, un’infezione che a lungo andare li rende ciechi.
Esistono diversi ospedali per koala in cui è possibile andare a fare un’esperienza di volontariato veterinario in Oceania.
Ad esempio c’è il Koala Hospital di Port Macquarie (cittadina situata a nord di Sydney), fondato dall’associazione no-profit Koala Preservation Society Australia Incorporated, conosciuta a livello internazionale per la ricerca e la collaborazione con diversi istituti di salvaguardia della flora e della fauna.
In questi ospedali generalmente i koala feriti o malati vengono curati ed accuditi dai volontari che, finito il periodo di cura, li rilasciano nel loro habitat di provenienza.
Ma purtroppo non tutti i koala sono in grado di tornare ad una vita normale e tranquilla, quindi alcuni rimangono in gabbie spaziose dove i volontari li viziano con ogni possibile comfort.
I volontari in queste esperienze sono impegnati in attività per buna parte della giornata, un Group Leader dell’ospedale decide a chi assegnare un certo numero di koala.
Il numero può cambiare a seconda di quanti koala l’ospedale sta ospitando in quel momento.
Per fare un esempio delle attività che un volontario è chiamato a compiere in questi progetti, generalmente ogni giorno si procede alla somministrazione di integratori e medicine tramite siringa e si preparano le foglie di eucalipto (gli animali ricevono in media tutti i giorni due mazzi di due specie diverse di eucalipto) e si puliscono le gabbie.
Si può anche contribuire a sostenere gli ospedali per koala oceani, facendo una donazione o adottando un koala, tramite i siti internet di questi ospedali e delle associazioni che collaborano con loro.
Volontariato in Australia
In Australia si possono trovare immense aree verdi perfettamente integrate con il contesto cittadino. In città puoi vedere cose che mai ti aspetteresti: pappagalli, pellicani, volpi volanti all’imbrunire, ma anche laghi artificiali e colori e sfumature incredibili.
L’Australia è il paese oceanico con il più grande numero di zoo, parchi, santuari, ecc. Per gli amanti della natura, una visita in questo luogo è un’esperienza veramente indimenticabile!
Qui si trova ad esempio l’Adelaide Zoo, che ospita prevalentemente animali rari e in via d’estinzione, australiani e da tutto il mondo.
In questo zoo sono presenti circa trecento specie di mammiferi, uccelli, rettili e pesci, sia esotici che nativi.
Poi a pochi chilometri dal fiume Murray, c’è il Monarto Zoo, ossia il più grande zoo dell’Australia, dove gli animali sono in libertà, e che è concepito in modo da consentire agli animali più grandi di muoversi come nel loro ambiente naturale.
Questo zoo è noto in tutto il mondo per i programmi di allevamento di animali rari e a rischio d’estinzione. Un altro luogo famoso in Australia è il Melbourne Zoo di Victoria, che è lo zoo più antico d’Australia, nonché uno dei migliori al mondo. Ospita circa trecento specie di animali, sia nel loro ambiente naturale che in gabbia.
In Australia ci sono anche diversi parchi in cui si può andare a fare volontariato, come il Cleland Wildlife Park, in cui c’è anche la possibilità di ascoltare le guide aborigene raccontare storie, illustrare il rapporto tra cultura aborigena e natura australiana.
Il Parndana Wildlife Park a Kangaroo Island, è un altro luogo eccellente in cui ammirare gli animali nativi australiani.
Oppure ci sono il Caversham Wildlife Park e il Whiteman Park dove si trovano molti dei caratteristici animali australiani, tra cui koala, canguri, wallaby, vombati e diavoli della Tasmania.
C’è poi il Wave Rock Wildlife Park di Hyden, a sud-ovest dell’Australia Occidentale, che offre ai volontari la possibilità di scoprire e osservare centinaia di uccelli e animali della regione e di tutta l’Australia.
In Australia ci sono anche molti santuari naturalistici, come ad esempio l’Healesville Sanctuary, che è il luogo in cui osservare gli animali australiani nel loro habitat naturale, ed è anche uno dei posti migliori dove osservare gli animali notturni di questo fantastico paese.
Volontariato in Nuova Zelanda
In Nuova Zelanda ci sono molti campi di lavoro e santuari dove andare a fare volontariato ambientale immersi nella natura.
Un’esperienza interessante è quella che si può fare al Pupu Rangi Nature Sanctuary, che si trova a Kaihu, in Nuova Zelanda.
Qui infatti esiste un campo di lavoro che il parco organizza in collaborazione con un’associazione di promozione sociale no profit dedicata alla protezione di flora e fauna del territorio.
L’obiettivo dell’organizzazione è quello di proteggere ed incentivare lo sviluppo dell’ecosistema, educando le persone al rispetto dell’ambiente.
Nello specifico, il progetto consiste nel conoscere e scoprire varie possibilità e tecniche di tutela dell’ambiente, mettendosi alla prova ed entrando in connessione con la natura.
Le attività previste durante il campo di lavoro riguardano: imparare le varie tecniche di conservazione e tutela di specie in estinzione; la manutenzione dei sentieri nella foresta e il controllo delle trappole.
Il volontario che partecipa a questi progetti deve essere in buone condizioni fisiche e avere un buon livello di inglese. Inoltre è richiesto un equipaggiamento da campeggio: sacco a pelo, scarpe da trekking, abbigliamento comodo, torcia, ecc.
Un’altra esperienza di volontariato da fare in Nuova Zelanda, è poi quella in una fattoria.
L’obiettivo di questi programmi è di mostrare il modo di vivere di una tipica fattoria neozelandese.
I volontari vivono assieme a una famiglia di agricoltori o allevatori, e partecipano alla loro quotidianità, alle attività di tutti i giorni e alle loro tradizioni. Le famiglie ospitanti vivono in zone rurali della Nuova Zelanda, come Northland, Hawkes Bay, Bay of Plenty, Poverty Bay o Northland, Taranaki.
Generalmente, si tratta di piccole fattorie a conduzione familiare, di diversi tipi: fattorie equestri, fattorie bovine, agriturismi, fattorie frutticole e fattorie agricole.
I volontari sono coinvolti nelle attività quotidiane di una fattoria, e quindi per la maggior parte lavori manuali: lavoro nei campi, raccolta ortaggi, dare da mangiare agli animali, partecipare a fiere agricole, aiutare in cucina la famiglia ospitante.
Le attività che vengono assegnate ai volontari, dipendono anche dalla stagione (semina, raccolto, tosatura delle pecore, rodei), e delle proprie competenze, ad esempio se si ha esperienza coi cavalli, si potrà essere assegnati a lavori da fare con questi animali. Le mansioni affidate sono comunque sempre a discrezione della famiglia di accoglienza.
Volontariato nelle isole del Pacifico
Le Isole del Pacifico sono un gruppo di isole dell’Oceano Pacifico, che comprende luoghi come le Samoa, Tonga, le Isole Cook, la Polinesia francese e l’Isola di Pasqua, ricchi di bellezze naturali e animali.
Esistono diversi progetti di volontariato ambientale e con gli animali da fare in questi luoghi, in particolare per gli studenti di oceanografia, biologia marina, ecologia marina e affini.
Queste persone infatti possono fare un’esperienza davvero unica e che arricchirà la loro formazione professionale in questa zona del mondo
Particolarmente interessanti ad esempio sono i programmi di volontariato con gli squali, che si svolgono prevalentemente nelle isole Fiji e Samoa.
Gli squali sono ben noti per la loro importanza negli oceani, poiché sono tra i predatori all’apice della catena alimentare marina, e giocano un ruolo cruciale per gli ecosistemi oceanici, di cui direttamente o indirettamente regolano l’equilibrio.
Di solito tra l’altro cacciano prede vecchie, malate o deboli, consentendo così a quelle forti di riprodursi e vivere in buone condizioni.
Gli effetti di una riduzione degli squali sono imprevedibili, ma comunque economicamente ed ecologicamente certamente dannosi.
La tutela degli squali è quindi una delle priorità dei programmi ambientali del governo delle Fiji, e da anni ormai le ricerche condotte nelle acque di questo paese forniscono dati importanti e tempestivi sullo stile di vita, la riproduzione, il movimento e la biologia degli squali. I dati e le informazioni che ne derivano sono soprattutto rilevanti per la progettazione di strategie efficaci per la loro tutela.
Esistono diverse possibilità per chi vuole fare un’esperienza di questo tipo nel Sud Pacifico.
Questi progetti sono molto adatti a chi si sente affascinato dalle tante specie di squali ed è consapevole dell’importanza che rivestono. I volontari prendono parte ad attività di studio, ricerca, osservazione, sensibilizzazione e hanno l’occasione unica di osservare da vicino alcuni degli animali più minacciati. Si tratta di un’ottima occasione per conoscere e difendere il mondo marino.
Un progetto di tutela degli squali alle isole Fiji, si svolge ad esempio nella zona di Pacific. L’obiettivo dell’organizzazione partner è duplice: proteggere la popolazione degli squali e accrescere la consapevolezza della loro importanza a livello internazionale.
Per partecipare a questo progetto non è richiesta nessuna esperienza pregressa, né nell’ambito della ricerca, né nell’ambito delle immersioni.
Tuttavia i volontari devono comunque saper nuotare e essere in buona salute per poter effettuare immersioni. Infatti coloro che non hanno mai effettuato immersioni, partecipano nelle prime settimane ad un corso di immersioni subacquee.
Partecipando ai progetti per la sensibilizzazione e la tutela degli squali, i volontari affiancano gruppi di scienziati e biologi, e sono direttamente coinvolti nel lavoro di ricerca scientifica; ma è possibile anche essere coinvolti in attività a contatto con la popolazione locale: ci si può occupare della riforestazione delle mangrovie e partecipare ad iniziative di sensibilizzazione sul riciclaggio e sull’importanza degli squali all’interno dell’ecosistema.
I volontari sono supervisionati da uno o più biologi marini locali e dallo staff dell’associazione ospitante.
Le attività si svolgono anche in collaborazione con diverse organizzazioni internazionali impegnate nella tutela della fauna marina.
I volontari in queste esperienze hanno dunque la possibilità di osservare ed assistere i ricercatori locali in diverse attività: identificazione dei cuccioli di squalo; censimento degli squali; installazione di macchine fotografiche subacquee e recupero dati; misurazione telemetrica e raccolta dati mediante codici di identificazione acustici; raccolta, analisi ed inserimento dati; indagini sulla conoscenza dell’ecosistema locale; dibattito su articoli scientifici; sensibilizzazione ed educazione della comunità locale; creazione di una infermeria per gli squali; ma anche in opere di rimboschimento della mangrovie e in lavori di riciclaggio e sul cambiamento climatico.
In genere i volontari lavorano quasi tutti i giorni della settimana, di cui alcuni giorni anche in mare (tra immersioni e lavoro in barca).